Dopo 70 anni di attivitá
chiude i battenti la storica acciaieria cilena Huachipato,
controllata dal gruppo CAP, nella zona centrale del paese Bío
Bío, e giunge al culmine il processo di spegnimento definitivo
dei forni, da mesi in discussione per l'impatto causato sulla
forza lavoro nazionale: 1500 dipendenti a casa e un indotto di
altri 20 mila in crisi.
Il gruppo CAP ne aveva fatto annuncio lo scorso agosto,
spiegando come la decisione fosse dovuta all'accumulo di
perdite (oltre 700 milioni di dollari tra il 2019 e il primo
trimestre del 2024), legato in gran parte alla concorrenza
cinese. Nonostante un tentativo di salvataggio nei mesi scorsi,
con l'applicazione di una sopratassa al prodotto cinese ,
l'impresa cilena non é riuscita a far quadrare i conti.
Pronto da parte del governo un piano di mitigazione per
affrontare la crisi che include un sussidio per appoggiare il
reinserimento del personale licenziato, coprendo il costo per
quattro mesi per le imprese che contratteranno gli ex-lavoratori
di Huachipato.
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