La più grande siccità nella
storia del Brasile colpisce a livelli "estremi o gravi" 1.400
città, che rappresentano quasi un quarto dei comuni della
nazione, secondo il Centro nazionale per il monitoraggio e
l'allarme dei disastri naturali (Cemaden). Il clima più secco ha
accelerato la diffusione degli incendi, minacciando biomi
importanti come l'Amazzonia, il Pantanal e il Cerrado,
sottolinea un rapporto del Cemaden, legato al ministero di
Scienza, Tecnologia, Innovazione e Comunicazione.
"Noi brasiliani abbiamo registrato un caldo superiore alla
media mondiale. Quest'inverno, nei mesi di giugno, luglio e
agosto, a San Paolo, ad esempio, si sono registrati due gradi
sopra la media", ha sottolineato il ricercatore Giovanni Dolif.
Con l'aggravarsi della siccità e l'aumento delle temperature,
l'Istituto nazionale per la ricerca spaziale (Inpe) ha
registrato 156.023 incendi tra il 1 gennaio e il 7 settembre di
quest'anno, il numero più alto del periodo dal 2010. Il fumo dei
roghi in Amazzonia e nel Pantanal viene spinto dai venti per
centinaia di chilometri, addensandosi sulle principali città: da
ieri a San Paolo, la megalopoli più grande del Paese, i
residenti segnalano "un'aria irrespirabile".
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