Aumentano nel mondo le prese di
distanza da Nicholas Maduro: il presidente venezuelano, sulla
cui rielezione pesa il sospetto di brogli, continua a rimandare
la pubblicazione dei risultati dettagliati del voto del 28
luglio, ricevendo ormai critiche anche da parte di vari alleati
di sinistra.
L'ultima in ordine di tempo è l'ex presidente argentina,
Cristina Fernandez Kirchner, che ha chiesto la divulgazione dei
verbali definitivi degli scrutini "non solo per il popolo
venezuelano, per l'opposizione, per la democrazia, ma per
l'eredità stessa di Hugo Chávez".
Secca la risposta del 'chavismo' al potere in Venezuela, che
attraverso il vicepresidente del Partito socialista unito del
Venezuela (Psuv), Diosdado Cabello - considerato uno degli
uomini forti dell'establishment - ha accusato l'ex leader
progressista argentina di aver "tradito l'eredità di (Néstor)
Kirchner, l'eredità di Perón del suo stesso popolo".
"L'eredità di Chávez è in buone mani, è sicura",ha aggiunto
Cabello, secondo cui "c'è una grande invidia contro il
Venezuela, contro Chávez e contro Nicolás Maduro".
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