Una presunta infedeltà del
presidente colombiano, Gustavo Petro, ha costretto quest'ultimo
a rivendicare il suo diritto alla privacy tirando in ballo anche
la difesa della causa Lgbt.
Sul web è circolato un video che mostra un uomo, dalla netta
somiglianza con il leader progressista, mentre camminava, mano
nella mano, con una donna trans per le strade di Panama City,
negli stessi giorni in cui Petro stava visitando il Paese
confinante con la Colombia.
"Ho sempre ritenuto che la privacy sia l'ultima ratio della
libertà, l'ultima trincea dell'essere liberi, e conserverò
questo principio finché muoio", ha commentato sui social il capo
dello Stato, che ha rifiutato di parlare della veridicità o meno
del filmato in questione, ma si è speso in favore della comunità
gay.
"Queste migliaia di messaggi transfobici, esplosi nelle mani
di una società di destra, profondamente esclusivista, ignorante
e discriminatoria, devono essere respinti dal Presidente", ha
tuonato Petro, che poi ha assicurato di essere "eterosessuale",
ma anche sottolineato che la transfobia esprime "brutalità" e
che questa fu alla base "dell'esistenza dei nazisti".
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