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Almeno 222 seggi non aprono in Messico per problemi di sicurezza

Almeno 222 seggi non aprono in Messico per problemi di sicurezza

Colpiti 120mila elettori, soprattutto in Chiapas e Michoacan

CITTÀ DEL MESSICO, 02 giugno 2024, 03:43

Redazione ANSA

ANSACheck

© ANSA/EPA

Almeno 222 seggi elettorali non apriranno in Messico, a causa di problemi di sicurezza o conflitti sociali, con ripercussioni su circa 120mila elettori. Lo ha reso noto l'Istituto elettorale nazionale. La maggior parte di questi centri, 108, si trova in Chiapas, uno stato alla frontiera meridionale che ha sospeso le votazioni nei comuni di Chicomuselo e Pantelhó a causa delle violenze che venerdì hanno portato anche all'incendio dei plichi elettorali.
    Segue Michoacán, uno stato dell'ovest del Paese, dove le urne non si apriranno in 84 centri a causa dell'insicurezza scatenata dai gruppi criminali della regione.
    Gli altri stati colpiti sono Oaxaca (nove seggi), Nuevo León (otto), Guanajuato (quattro), Colima (tre), Tlaxcala (due) e Chihuahua, Nayarit, Sinaloa e Città del Messico (uno ciascuno).
    A partire dalle 8,00 di domani mattina (ora locale) oltre 98 milioni di cittadini saranno chiamati a votare nelle più grandi elezioni della storia del Messico. I seggi chiuderanno alle 18,00 (ora locale) e i voti raccolti indicheranno i nuovi titolari di 629 incarichi federali, tra cui il presidente della Repubblica, il sindaco di Città del Messico e i governatori degli stati di Guanajuato, Jalisco, Morelos, Puebla, Tabasco, Veracruz e Yucatan. Viene inoltre rinnovato il Congresso, che conta 128 senatori e 500 deputati. E includendo i consigli locali, in totale verranno elette oltre 20mila posizioni.
    I primi risultati saranno resi noti tra le 22.00 e le 23.00 del 2 giugno (ora del Messico centrale, tra le 6 e le 7 di lunedì mattina in Italia) attraverso il conteggio rapido, una proiezione che consente di stimare l'andamento del voto sulla base di un campione statistico di seggi elettorali rappresentativo a livello nazionale.
    A guidare i sondaggi, col 56,9% (secondo il Gruppo Mitofsky), è l'ex sindaca della capitale, la progressista del partito Morena, Claudia Sheinbaum, rincorsa da Xochitl Gálvez, la prescelta della piattaforma dei conservatori composta dai partiti Azione nazionale, Rivoluzionario istituzionale e Rivoluzione democratica.
   

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