L'Italia ha "fatto bene" ad
elevare livello di allerta alle frontiere e ad aver "adottato
tutte misure" per evitare di importare la zanzara responsabile
della trasmissione della dengue. Sono misure "giustificate".
Così la sottosegretaria alla vigilanza sanitaria e ambientale
del ministero della Salute del Brasile, Ethel Maciel, in
un'intervista all'ANSA.
Il Brasile, con oltre un milione di casi, è il Paese
epicentro del virus, e il membro dell'esecutivo spiega:
"Sappiamo che con i cambiamenti climatici molti virus sono in
grado di adattarsi in ambienti nuovi, per cui la cautela è
necessaria, viste le frontiere sempre più fluide".
"Secondo l'Oms con i cambiamenti climatici molti virus
saranno in grado di adattarsi in ambienti nuovi, per cui è
necessario stare attenti - come sta facendo l'Italia - alla
zanzara 'aedes aegypti' che, in caso di proliferazione
inizierebbe a generare contagi, a partire da casi importati", ha
sottolineato Maciel.
La sottosegretaria ha detto inoltre che "anche il Brasile
aveva estirpato la dengue eliminando il responsabile della
diffusione. Ma la zanzara è rientrata negli anni '80 e la
malattia è tornata" a farsi sentire.
Maciel evidenzia che anche la causa dell'aumento
dell'incidenza nel Paese è legata ai cambiamenti climatici. Il
passaggio di El Nino ha infatti creato le condizioni per la
proliferazione della aedes aegypti.
Il Brasile, alle prese con la peggior crisi epidemica degli
ultimi anni, ha già registrato 1.038.475 casi confermati - il
400% in più rispetto al 2023 - mentre i morti sono stati 258.
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