Il gruppo guerrigliero colombiano
dell'Esercito di liberazione nazionale (Eln) ha dichiarato "la
sua piena disponibilità ad andare avanti" in un processo di pace
con il governo colombiano a seguito della vittoria di Gustavo
Petro alle elezioni presidenziali nel Paese.
"L'Eln mantiene attivo il suo sistema di lotta e resistenza
politico e militare, ma anche la sua piena disponibilità ad
avanzare in un processo di pace che dia continuità al tavolo dei
colloqui avviato a Quito nel febbraio 2017", ha affermato il
gruppo armato in una nota citata dal quotidiano El Espectador.
Il processo di dialogo, iniziato con il governo di Juan
Manuel Santos, è stato interrotto dal presidente Iván Duque nel
2019 dopo che il gruppo guerrigliero ha attaccato con
un'autobomba una scuola dei cadetti della polizia a Bogotá,
provocando 23 morti.
Nel documento, l'Eln lancia un avvertimento a Petro: "Se il
presidente eletto entrerà in carica il 7 agosto per apportare i
cambiamenti che ci porteranno a superare il clientelismo e
rimuovere la violenza dalla politica, fare progressi nei piani
di inclusione sociale che contemplino l'occupazione e
l'imprenditorialità, un piano di riforma agraria, un nuovo
modello per combattere la droga e dare continuità al processo di
pace, la Colombia avrà un governo sostenuto dal movimento
popolare, Ma se si insedierà per fare le stesse cose, avrà la
gente nelle strade".
Durante la campagna elettorale, Gustavo Petro ha dichiarato
in più occasioni di essere disposto a riprendere i colloqui con
i guerriglieri dell'Eln. Il presidente eletto ha incluso nel suo
programma di governo una proposta per smantellare pacificamente
"i gruppi successori del paramilitarismo e quelli legati al
traffico di droga".
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