Il negoziato tra il governo del
Venezuela e l'opposizione porterà gradualmente a "un grande
accordo nazionale". Ne è convinto il presidente della Repubblica
venezuelano, Nicolás Maduro.
In una lunga intervista diffusa durante il fine settimana dai
media governativi, Maduro ha ricordato che "ho lanciato più di
mille appelli al dialogo politico", ma "ora vedo consolidarsi la
fiducia fra le parti e questo porterà a successivi accordi
parziali" che saranno raggiunti attraverso una agenda di
confronto condivisa.
"Si stanno compiendo i primi passi - ha insistito - per
stabilire un'agenda di dialogo condiviso, equo e paritario" per
un processo che al momento è nella sua fase iniziale.
Dopo aver assicurato che questo dialogo "coinvolge tutta
l'opposizione", il capo dello Stato ha sottolineato che esso
avviene con l'accompagnamento di una delegazione del governo
della Norvegia, nonché "con la partecipazione e l'osservazione
di altri Paesi amici del mondo".
Riferendosi quindi alle elezioni amministrative previste per
novembre, Maduro ha assicurato che le garanzie per questo
appuntamento "saranno ampliate in base al negoziato che sta
avvenendo con tutte le componenti dell'opposizione".
"Non lo facciamo perché lo richiede il governo degli Stati
Uniti - ha proseguito - lo facciamo perché è un obbligo
costituzionale, e perché è una nostra convinzione politica".
Riguardo ai rapporti con gli Usa, Maduro ha detto che "non si
può puntare una pistola alla testa del popolo venezuelano perché
ci si dica quello che dobbiamo fare, perché diventeremmo una
colonia". Ma, ha concluso, "tutto si può fare con un rapporto di
rispetto reciproco tra Caracas e Washington".
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