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Venezuela: Guaidó due anni fa si autoproclamava presidente

Venezuela

Venezuela: Guaidó due anni fa si autoproclamava presidente

Ma la ricorrenza non è stata celebrata dall'opposizione

CARACAS, 23 gennaio 2021, 23:33

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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 Due anni fa, il 23 gennaio 2019, il leader dell'opposizione e presidente dell'Assemblea nazionale (An), Juan Guaidó, si autoproclamava presidente ad interim del Venezuela, ricevendo il sostegno degli Usa, della Organizzazione degli Stati americani (Osa), di moltissimi Paesi latinoamericani e di quasi tutti i Paese dell'Unione europea (Ue).
    Suo obiettivo fu di "porre fine alla dittatura" del presidente "illegittimo" Nicolás Maduro e di avviare una transizione verso la democrazia con la realizzazione di libere elezioni.
    Allo scadere del secondo anno di questa impresa, tuttavia, Maduro continua ad avere, nonostante durissime sanzioni imposte dagli Usa e il congelamento di importanti risorse finanziarie, il controllo delle istituzioni, avendo potuto anche insediare un Parlamento a lui favorevole il 6 dicembre scorso.
    Guaidó è sceso in piazza oggi a Maracaibo per una protesta mostrando cartelli di sostegno a bambini e anziani che "muoiono di fame", ma senza esplicito riferimenti a quel 23 gennaio.
    Il leader oppositore può ancora vantare un ampio sostegno della comunità internazionale. Il segretario di Stato di Joe Biden, Antony J. Blinken, ha ribadito l'appoggio a Guaidó in una testimonianza in Senato, aggiungendo che la politica di Trump "ovviamente" non ha raggiunto in Venezuela gli obiettivi voluti.
    E anche la Ue ha modificato la sua posizione, sottolineando il ruolo di Guaidó, non più come presidente ad interim, ma come "importante leader oppositore".
    Intervistato dalla Voz de America, il politologo Ricardo Ríos ha detto che la proclamazione di Guaidó come presidente ad interim "fu una giocata di laboratorio" che ha generato aspettative, "creando i presupposti per un possibile negoziato".
    Ma il 'progetto Guaidó ha poi perso l'appoggio della piazza, per gli errori del 30 aprile 2019, "quando guidò un tentativo di rovesciare con le armi Maduro che fini con la maggior parte dei promotori arrestati o fuggiti in esilio".
   

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