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Venezuela, il parlamento Ue riconosce Guaidò presidente, l'Italia no

Gli eurodeputati Pd, Lega e M5s si sono astenuti. Il sottosegretario Di Stefano: 'Non vogliamo un'altra Libia'. Ultimatum della Francia: 'Elezioni entro 8 giorni o riconosciamo Guaidò'

Via libera dalla miniplenaria del Parlamento europeo alla risoluzione che riconosce Juan Guaidò, presidente dell'Assemblea Nazionale di Caracas, come presidente legittimo ad interim del Venezuela. Gli eurodeputati del M5S e della Lega si sono astenuti sollevando molte polemiche. I deputati europei hanno esortato l'Alto rappresentante dell'Ue per gli Affari esteri Federica Mogherini e gli Stati membri a fare altrettanto fino a quando non saranno indette nuove elezioni presidenziali libere, trasparenti e credibili per ripristinare la democrazia.

Dopo il voto dell'Europarlamento anche la Francia ha lanciato un ultimatum a Maduro: riconoscerà Juan Guaidò come "presidente ad interim" del Venezuela se non verranno annunciate elezioni entro domenica. Lo ha annunciato il primo ministro Edouard Philippe in Parlamento, aggiungendo che il riconoscimento avverrà "in pieno coordinamento con i nostri partner europei, con la Germania, con la Spagna, con la Gran Bretagna".

LIBERATA L'ATTIVISTA ITALIANA

Juan Guaidò, il presidente dell'Assemblea Nazionale venezuelana che ha assunto i poteri dell'esecutivo di Caracas, ha riferito di aver avviato un processo di cooperazione con l'Europa per la protezione dei beni venezuelani all'estero e per gli aiuti umanitari richiesti dal suo paese. "Ho appena parlato con Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo (Pe), e oggi iniziamo i processi di cooperazione tra l'Europa e il Venezuela al fine di proteggere i beni e per gli aiuti umanitari", ha twittato Guaidò.

   

Acabo de conversar con @EP_President. Iniciamos hoy procesos de cooperación entre Europa y Venezuela, de cara a la protección de los activos y la ayuda humanitaria. A la espera de los paises de Europa.

Invece "L'Italia non riconosce Guaidò perché siamo totalmente contrari al fatto che un Paese o un insieme di Paesi terzi possano determinare le politiche interne di un altro Paese. Si chiama principio di non ingerenza ed è riconosciuto dalle Nazioni Unite": così il sottosegretario agli Esteri, Manlio Di Stefano (M5s), in un'intervista nel Tg2000, il telegiornale di Tv2000, commentando il via libera del Parlamento europeo al riconoscimento di Juan Guaidò come presidente legittimo ad interim del Venezuela. "Oggi il più grande interesse che abbiamo è quello di evitare una nuova guerra in Venezuela. Stesso errore che è stato fatto in Libia oggi riconosciuto da tutti. Dobbiamo evitare che succeda lo stesso in Venezuela" ha detto Di Stefano. 

Tv2000, l'intervista al sottosegretario agli Esteri, Di Stefano

Intanto i tre giornalisti dell'agenzia di stampa spagnola Efe arrestati a Caracas sono stati liberati e saranno trasferiti in Colombia, ha reso noto la stessa Efe. Si tratta di un giornalista spagnolo, Gonzalo Dominguez e due colombiani, Mauren Barriga e Leonardo Muñoz. Non si sa ancora se l'autista venezuelano, José Salas, sia ancora detenuto.

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