Per commemorare l'assassinio
dell'avvocato e attivista di sinistra Chokri Belaid, avvenuto il
6 febbraio di 9 anni fa a Tunisi e ancora impunito, partiti
politici, società civile e Ong hanno organizzato per domenica
prossima una manifestazione nella capitale invocando
l'accertamento delle responsabilità. Lo ha annunciato il
portavoce della Corrente popolare, Mohsen Nabta, dichiarando
che "il sistema giudiziario non ha adempiuto alla sua missione
negli ultimi dieci anni, non aprendo fascicoli su reati avvenuti
e non perseguendo coloro che avrebbero dovuto esserne ritenuti
responsabili".
Nonostante i proclami e gli sforzi della magistratura
tunisina per far luce sul caso, dopo nove anni le indagini,
piene di stralci, eccezioni procedurali, accuse di depistaggi,
non hanno ancora consentito di fare chiarezza su autori e
mandanti di questo omicidio politico e il processo, iniziato nel
giugno 2015, annaspa di rinvio in rinvio. "Aprire la questione
della responsabilità in modo completo e in tutti i casi, è
l'unica garanzia per un'eventuale riforma", ha indicato Nabta,
la più importante tra le grandi riforme auspicate in Tunisia.
Pretendere di accertare la responsabilità del delitto
serivrebbe fra l'altro - ha aggiunto Nabta - a ricordare ai
tunisini l'atrocità dei crimini commessi dalla Rivoluzione fino
ad oggi.
La tragica uccisione di Belaid fu uno shock per la Tunisia ma
anche una svolta storica per la vita politica del Paese, che
dalla reazione suscitata nella società civile seppe trovare la
forza per intraprendere la strada - non priva di ostacoli -
della transizione democratica.
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