Donald Trump ha firmato, nello Studio Ovale, l'ordine esecutivo per uscire dall'Organizzazione mondiale della Sanità, come durante il primo mandato.
L'Oms "si rammarica" della decisione. "Ci auguriamo - aggiunge una dichiarazione dell'Oms resa nota a Ginevra - che gli Stati Uniti ci ripensino e siamo impazienti di impegnarci in un dialogo costruttivo per mantenere la partnership tra Usa e Oms, a beneficio della salute e del benessere di milioni di persone in tutto il mondo".
Preoccupata l'Ue: "Se vogliamo essere resilienti alle minacce globali per la salute, dobbiamo avere una cooperazione globale nel settore sanitario - ha detto una portavoce della Commissione europea -. Vediamo con preoccupazione l'annuncio del ritiro dall'Oms da parte degli Stati Uniti e confidiamo che l'amministrazione statunitense considererà tutto questo prima del ritiro formale".
Sulle disparità nei finanziamenti all'Oms rispetto alla Cina denunciate da Donald Trump nell'ordine esecutivo, "analizziamo attentamente la situazione con i nostri partner e invitiamo tutti i membri dell'Oms ad affrontare questa sfida e a rafforzare gli impegni per avere finanziamenti prevedibili e flessibili", ha sottolineato la portavoce. "Con la pandemia del Covid-19 abbiamo imparato la lezione: abbiamo visto che il virus non si ferma ai confini e che abbiamo bisogno di una cooperazione globale", ha spiegato ancora. Interpellata sulla necessità di una riforma dell'Oms, la portavoce ha evidenziato che "c'è sempre spazio per miglioramenti" e che l'Ue è pronta a impegnarsi. "Abbiamo bisogno di una soluzione comune per i problemi comuni", ma "se vogliamo avere una riforma, allora dobbiamo impegnarci all'interno dell'Organizzazione", ha evidenziato.
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