Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol, in un nuovo messaggio televisivo alla nazione, ha difeso il suo decreto di legge marziale come atto di governo e ha negato le accuse di ribellione. "Il mio tentativo di legge marziale non può consigurarsi come insurrezione: si tratta di un atto dell'amministrazione governativa e non è soggetta all'esame giudiziario", ha affermato Yoon in vista della nuova mozione di impeachment che le opposizioni guidate dal partito Democratico si apprestano a presentare in Parlamento. "Le opposizioni paralizzano gli affari di stato e con l'abuso di impeachment" in Parlamento, ha rincarato Yoon. Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha poi giurato di voler combattere "con il popolo fino all'ultimo minuto". "Mi scuso di nuovo con le persone che devono essere state sorprese e ansiose a causa della legge marziale. Per favore, fidatevi della mia lealtà verso il popolo. Non eviterò la responsabilità legale e politica riguardo alla dichiarazione della legge marziale", ha aggiunto, accusando l'opposizione di aver spinto il paese in una "crisi nazionale".
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