Tre persone sono state arrestate in Israele perché sospettate di aver gettato due razzi illuminanti sabato sera sul giardino della villa del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, a Cesarea. Lo hanno reso noto stamani la polizia e lo Shin Bet, il servizio di sicurezza interno, che interrogheranno insieme i tre. "Durante la notte, tre sospetti sono stati arrestati per il loro coinvolgimento nell'incidente", si legge in una nota. Il premier non era presente quando è stato compiuto il gesto. I tribunali hanno ordinato il divieto di pubblicazione di informazioni sulle indagini o l'identità degli indagati per 30 giorni.
I razzi sono atterrati nel cortile della residenza di Netanyahu. Secondo la polizia e lo Shin Bet (sicurezza interna) "il grave incidente segna una pericolosa escalation".
Nelle scorse settimane un drone lanciato dal Libano aveva colpito una facciata della stessa abitazione, provocando diversi danni. Anche in quella occasione il premier non era presente.
Hezbollah ha annunciato di aver lanciato in serata una salva di razzi contro alcune basi militari dentro e vicino ad Haifa, nel nord di Israele. In un comunicato, il movimento sciita libanese ha citato cinque basi che sarebbero state prese di mira ad Haifa e a Carmel, più a sud, dopo che l'esercito israeliano aveva riferito di alcuni razzi lanciati contro la cittadina dove è stata colpita una sinagoga, ferendo due persone. Hezbollah ha precisato che si tratta di una "base tecnica", della "base navale di Haifa", di quella navale Stella Maris e di altre due basi vicino ad Haifa, una delle quali ospita "una stazione di servizio dell'esercito nemico israeliano".
Un attacco israeliano ha ucciso 10 palestinesi e ne ha feriti almeno altri 20 in un ex edificio scolastico nel campo profughi di Shati a Gaza City, che attualmente ospita famiglie sfollate: lo hanno riferito i medici come riporta Haaretz. Nella scuola Abu Assi gestita dall'Onu, dove sono in corso le operazioni di soccorso, potrebbero esserci ancora persone intrappolate sotto le macerie, hanno affermato le autorità sanitarie. Oggi l'esercito israeliano ha riferito che due razzi lanciati contro Israele dalla Striscia di Gaza settentrionale sono stati intercettati.
Il fronte di Gaza
L'ufficio stampa del governo di Gaza, gestito da Hamas, ha stimato in 72 le vittime del raid israeliano su un edificio residenziale che ospitava sei famiglie a Beit Lahia, nel nord della Striscia. Lo riporta il Guardian, sottolineando che non si sono al momento conferme indipendenti sul bilancio dei morti.
Il fronte libanese
Due droni lanciati dal Libano sono stati abbattuti durante la notte nel nord di Israele, nella zona di Nahariya, e l'intera regione della galilea occidentale è stata messa in allerta. Lo fa sapere l'Idf, citata dai media israeliani, fra cui Ynet.
Raid aerei israeliani sono in corso nella parte sud di Beirut, dove poco prima è stato lanciato un ordine di evacuazione alla popolazione civile. Lo constatano fonti giornalistiche su AfpTv. Fonti giornalistiche sul posto segnalano nuovi raid aerei israeliani sui sobborghi sud di Beirut intorno a mezzogiorno locale, poco dopo dopo aver lanciato un avvertimento alla popolazione civile perché evacui urgentemente tramite il portavoce in lingua araba dell'Idf. Lo scrive AfpTv, che mostra filmati di colonne di fumo. A essere colpito stavolta è il quartiere di Chiyah.
Due paramedici sono rimasti uccisi e quattro altri feriti in un attacco aereo israeliano che ha preso di mira l'Organizzazione sanitaria islamica a Kfar Tebnit, nel Libano meridionale. Lo riferisce l'meittente tv libanese Lbci nel suop sito web citando fonti locali, mentre Al Jazeera online scrive che il drone israeliano ha colpito una squadra di difesa civile sulla strada Arnoun-Kfar Tibnit, nel governatorato di Nabatieh, mentre svolgeva lavori sul campo. L'agenzia libanese National News Agency ha riferito dal canto suo che le informazioni iniziali sull'attacco segnalavano feriti tra i paramedici. Due giorni fa 12 paramedici sono stati uccisi in un attacco aereo su un centro di difesa civile nella regione orientale di Baalbek in Libano. E proprio oggi, sul suo account di X, il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) Tedros Ghebreyesus ha stigmatizzato l'accaduto scrivendo: "Deploriamo l'attacco sul centro della protezione civile libanese nel villaggio di Doures, nel distretto di Baalbek, dove almeno 12 paramedici sono stati uccisi".
La posizione dell'Iran
La missione permanente dell'Iran presso le Nazioni Unite ha chiesto all'organizzazione internazionale di "adottare misure per porre fine ai crimini israeliani che violano la sovranità e l'integrità territoriale dell'Iran, oltre che alle azioni terroristiche contro i cittadini iraniani" e di perseguire i responsabili. L'appello è contenuto in lettere inviate ieri al Segretario Generale dell'Onu António Guterres e al Consiglio di Sicurezza. Secondo l'agenzia Irna, il 26 ottobre Israele ha condotto attacchi contro installazioni militari nelle province di Teheran, Khuzestan e Ilam, durante i quali quattro membri delle forze armate iraniane e un civile sono stati uccisi.
'Trump progetta massima pressione per bancarotta dell'Iran'
La nuova amministrazione di Donald Trump ripristinerà la sua politica di "massima pressione" per "mandare in bancarotta" la capacità dell'Iran di finanziare le milizie regionali e sviluppare armi nucleari. Lo scrive il Financial Times citando "fonti vicine alla transizione americana". Il team di transizione di Trump sta preparando ordini esecutivi contro Teheran che potrebbero essere emanati il suo primo giorno in carica, tra cui sanzioni sulle esportazioni di petrolio iraniano.
Il presidente eletto "è determinato a ripristinare una strategia di massima pressione per mandare in bancarotta l'Iran il prima possibile", ha affermato un esperto di sicurezza nazionale a conoscenza della transizione di Donald Trump citato dal FT. La tattica della massima pressione verrebbe utilizzata per cercare di costringere l'Iran a dialogare con gli Stati Uniti, hanno affermato le persone a conoscenza del pensiero del presidente eletto, scrive ancora il quotidiano economico-finanziario britannico.
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