E' salito a 51 morti il bilancio delle vittime dell'esplosione avvenuta in una miniera a Tabas, nell'Iran orientale. Lo riferiscono i media statali di Teheran. Una fuga di metano sarebbe all'origine dell'esplosione, che ha anche provocato 17 feriti, secondo quanto riportato dalla televisione di stato iraniana.
L'esplosione è avvenuta nella tarda serata di sabato, mentre circa 70 minatori erano presenti sul posto di lavoro, a 540 chilometri a sud-est di Teheran. Squadre di emergenza sono state inviate sul posto.
Il governatore generale della provincia del Khorasan meridionale, Javad Ghanaat, ha riferito che, a seguito dell'esplosione nei blocchi B e C della miniera di carbone Madanjou a Tabas, 22 minatori sono rimasti intrappolati nel blocco C. Diverse squadre di soccorso stanno cercando di salvarli creando un'apertura nel tunnel, dove è stata rilevata un'alta concentrazione di gas metano.
Ghanaat ha spiegato che i lavori di soccorso nel blocco B sono terminati, e dei 47 lavoratori che erano presenti, 30 sono morti e 17 sono rimasti feriti.
L'incidente si aggiunge alla lista di tragedie simili avvenute negli anni nelle miniere dell'Iran. Nel 2017, un'esplosione in una miniera di carbone causò almeno 42 vittime, mentre eventi precedenti, avvenuti nel 2013 e nel 2009, provocarono rispettivamente 11 e 20 morti. Gli incidenti sono spesso attribuibili a standard di sicurezza inadeguati e a scarse capacità di risposta alle emergenze nelle regioni minerarie.
Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian, prima della sua partenza per New York, dove parteciperà alla 79ª Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha espresso le sue condoglianze alle famiglie delle vittime dell'incidente. Ha quindi incaricato i membri del suo governo di seguire da vicino l'indagine sulle cause dell'esplosione e di fornire il necessario supporto alle vittime e alle loro famiglie.
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