Migliaia di persone sono scese
in piazza questo fine settimana nella capitale dell'Honduras,
Tegucigalpa, e in diverse parti del Paese per sostenere la
presidente, Xiomara Castro, che il giorno dopo aver ordinato la
rottura del centenario trattato di estradizione con gli Stati
Uniti (il 29 agosto) aveva denunciato che "è in corso un colpo
di stato" contro il suo governo.
"Xiomara non sei sola", hanno cantato i manifestanti davanti al
palazzo presidenziale nella capitale Tegucigalpa.
Tre giorni dopo la denuncia del trattato di estradizione con
gli Stati Uniti, il cognato della presidente, il deputato Carlos
Zelaya, si era dimesso a causa della diffusione di un
"narco-video", ammettendo davanti alla Procura di aver
incontrato dei trafficanti di droga nel 2013 che volevano
finanziare il partito Libre, fondato dall'ex presidente "Mel"
Zelaya.
Sabato 31 agosto si era dimesso il ministro della Difesa José
Manuel Zelaya, nipote della Castro, assurto agli onori delle
cronache per avere incontrato suo omologo venezuelano, Vladimir
Padrino López, qualche giorno prima.
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