L'autore dell'attacco alla sinagoga di La Grande-Motte, arrestato sabato sera a Nîmes dopo una breve fuga, è un algerino di 33 anni, in regola con i documenti di soggiorno in Francia. Un arresto che fa tirare un sospiro di sollievo tra gli ebrei francesi, ma che non fuga i timori di nuovi attacchi di matrice antisemita.
Anzi, l'allarme, già alto a partire dagli attacchi di Hamas del 7 ottobre e la guerra a Gaza, sembra destinato a crescere. Gli investigatori hanno impiegato solo una quindicina di ore per rintracciare il sospettato, ripreso dalle telecamere di videosorveglianza a volto scoperto mentre tentava di appiccare il fuoco alla sinagoga poco prima delle 8:30 di sabato, subito prima della funzione mattutina dello Shabbat.
Un "attacco antisemita" che non ha causato vittime ma avrebbe potuto trasformarsi in una "tragedia assoluta" se i fedeli fossero stati sul posto, nelle parole del primo ministro dimissionario Gabriel Attal. Il sospettato, che indossava una bandiera palestinese legata alla vita durante l'attacco, è stato individuato a Nîmes, nel dipartimento vicino del Gard.
È stato arrestato in un edificio a Pissevin, quartiere povero noto per i traffici di droga, secondo una fonte vicina all'inchiesta. L'uomo, che nelle immagini di videosorveglianza sembrava portare una pistola, ha aperto il fuoco sulla squadra di polizia d'élite giunta per arrestarlo: i poliziotti hanno risposto al fuoco e l'uomo è stato ferito al viso, ma non è in pericolo di vita. In totale, quattro persone sono ora in stato di fermo.
L'inchiesta dovrà ora ricostruire il modus operandi, le motivazioni e gli eventuali complici del sospettato. Il presidente del Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche di Francia (Crif), Yonathan Arfi, ha espresso sul social X il "sollievo per tutti" rappresentato dall'arresto dell'aggressore presunto, congratulandosi con le forze dell'ordine. Anche Perla Danan, presidente del Crif Occitania, ha espresso il suo "sollievo" all'Afp. "Ma siamo anche consapevoli che abbiamo avuto un'enorme fortuna che l'individuo abbia sbagliato l'orario della funzione. Abbiamo evitato il peggio. Purtroppo, questo è solo l'inizio. Il pericolo rimane reale", ha osservato.
È prevista una manifestazione organizzata dal Crif a Montpellier martedì alle 18:00, e un "momento di raccoglimento" sarà organizzato in una data ancora da stabilire alla sinagoga, secondo il sindaco di La Grande-Motte, Stéphan Rossignol. Solo cinque persone, tra cui il rabbino, erano presenti nella sinagoga Beth Yaacov al momento dell'attacco. Nessuna è stata colpita, anche perché l'uomo non è entrato nell'edificio. In un contesto di forte recrudescenza degli atti antisemiti dopo l'attacco di Hamas in Israele il 7 ottobre 2023 e l'inizio della guerra a Gaza, l'evento ha scioccato il paese ed è stato condannato dall'intera classe politica.
"La lotta contro l'antisemitismo è una battaglia di ogni momento, quella della Nazione unita", ha reagito prontamente il presidente Emmanuel Macron. Gli atti antisemiti in Francia sono quasi triplicati dall'inizio dell'anno, con "887 eventi" registrati nel primo semestre, aveva indicato il 9 agosto il ministro dell'Interno Gerald Darmanin, mentre erano 304 nello stesso periodo del 2023, che già aveva visto un'impennata dopo il 7 ottobre.
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