"Ero assolutamente certo che sarei
morto nella prigione di Putin". Lo afferma, in una lunga
intervista alla Bbc, il dissidente russo Vladimir Kara-Murza,
dopo il suo rilascio a sorpresa nel più grande scambio di
prigionieri tra Usa e Mosca dai tempi della Guerra Fredda.
L'oppositore è ancora scosso dal suo improvviso trasferimento
da un carcere di massima sicurezza in Siberia all'esilio
forzato, dopo più di due anni dietro le sbarre. "È surreale,
come se stessi guardando un film", dice dopo essersi riunito
alla famiglia che non vedeva dal suo arresto a Mosca nell'aprile
2022.
Kara-Murza era stato riconosciuto colpevole di tradimento e
condannato a 25 anni per le persistenti critiche a Vladimir
Putin e all'invasione dell'Ucraina. Ha trascorso gli ultimi 11
mesi in ;;isolamento, costringendolo a ripiegare il letto ogni
mattina alle 5:00 e ricevendo carta e penna solo per circa
un'ora ogni giorno.
"È così facile impazzire. Perdi il senso del tempo, dello
spazio. Davvero tutto", rivela in una delle sue prime interviste
dal rilascio. "Non fai nulla, non parli con nessuno, non vai da
nessuna parte. Giorno, dopo giorno, dopo giorno". Durante la
prigionia, gli sono state negate le telefonate a casa e gli è
stato permesso di parlare con i figli solo due volte in più di
due anni.
Quando sono iniziate a circolare voci di uno scambio
imminente, gli stessi prigionieri non ci credevano. Anzi, alla
vista delle guardie nella sua cella, Kara-Murza ha pensato che
lo avrebbero portato fuori per fucilarlo. Invece, è stato
liberato ed è arrivato in Germania con gli unici abiti civili
che possedeva: mutandoni e maglietta neri e le infradito che
usava per la doccia in prigione. Alla Bbc ha ribadito che
continuerà a condannare la guerra all'Ucraina.
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