C'è chi adesso chiede le dimissioni
del capo della Met Police a Londra, Sir Mark Rowley, sull'onda
delle polemiche su come le forze dell'ordine hanno gestito
recenti proteste filo-palestinesi dopo che un agente di polizia
ha descritto come "palesemente ebreo" un uomo che indossava una
kippah. Lo scorso venerdì la polizia si è scusata per
l'episodio, risalente allo scorso 13 aprile. Gideon Falter,
amministratore delegato della 'Campagna contro l'antisemitismo',
indossava la kippah quando è stato fermato nei pressi di
Aldwych, nel centro di Londra, e minacciato di arresto. La
polizia ha detto a Falter che la sua presenza stava causando una
"violazione dell'ordine pubblico". Lui ha da parte sua affermato
che la polizia lo ha trattato come un criminale perché è ebreo e
ha accusato il commissario Sir Mark Rowley di non aver limitato
le manifestazioni e di aver consentito che "innumerevoli crimini
di odio antisemita" fossero commessi per le strade di Londra.
In queste ore la polemica si è estesa coinvolgendo il mondo
politico, fino al primo ministro Rishi Sunak che, stando ad
indiscrezioni raccolte da Sky News, si sarebbe detto "sconvolto"
dall'episodio. Mentre il sindaco di Londra, Sadiq Khan, invita
ad avere piena fiducia nel commissario Rowley. "Tutti devono
sentirsi sicuri andando in giro a Londra ovunque vogliano. Il
modo in cui l'episodio è stato gestito è preoccupante e la
risposta originaria dell'agente sbagliata e insensibile", fa
sapere un portavoce del sindaco, che tuttavia aggiunge: la
Metropolitan Police "ha un compito estremamente difficile,
soprattutto quando si tratta di decisioni operative prese
durante le manifestazioni. Ma deve avere la fiducia delle
comunità che serve".
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