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Sudan: Onu, un Paese in ostaggio, popolazione allo stremo

'Tutti i diritti vengono violati'

 Il livello di sofferenza dei civili in Sudan è "disumano" , "orribile, tragico, brutale e assolutamente inutile". Così ha descritto la situazione che la popolazione sta vivendo a cinque settimane dall'inizio dei combattimenti in Sudan, Radhouane Nouicer , nominato dall'Alto Commissario per i diritti umani Volker Türk per documentare e riferire sulle violazioni dei diritti umani nel Paese.
    Secondo l'esperto, tutti i diritti umani, economici, sociali e culturali, nonché civili e politici, vengono violati, ed entrambe le parti sono venute meno al diritto internazionale umanitario. I combattimenti hanno causato più di 850 vittime tra i civili, più di 3.500 feriti e centinaia di migliaia di sfollati.
    "Le persone si sentono sole e abbandonate tra la carenza cronica di cibo e acqua pulita, le case distrutte, gli attacchi indiscriminati nelle aree residenziali e i saccheggi diffusi.
    L'intero paese è tenuto in ostaggio", ha detto Noicer che ha tenuto incontri settimanali a distanza nelle ultime tre settimane con rappresentanti della società civile ancora in Sudan e altri che sono fuggiti nei paesi vicini.
    Il rappresentante Onu parla di racconti strazianti di medici affamati negli ospedali mentre cercano di curare i pazienti, senza medicine e senza carburante per alimentare le attrezzature mediche. E ancora, di saccheggi di case da parte di combattenti, membri della famiglia separati, persone uccise mentre cercavano di fuggire e il caos alle frontiere. Noicer ha raccolto testimonianze di corpi abbandonati per le strade per giorni, con i parenti che temevano di essere uccisi se avessero cercato di recuperarli. Altre testimonianze riportano un "numero crescente di accuse di stupro e altre forme di violenza sessuale commesse da uomini in uniforme".
    L'esperto ha dunque sottolineato l'importanza di porre fine all'impunità e garantire l'assunzione di responsabilità per le violazioni dei diritti umani. Ha invitato le parti a rispettare il cessate il fuoco e il diritto internazionale dei diritti umani, nonchè a facilitare la fornitura di assistenza umanitaria. (ANSA).
   

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