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I curdi rispondono all'offensiva turca in Siria, 3 morti

Razzi slulla Turchia. Erdogan: 'Non ci limiteremo ai raid'

Tre civili hanno perso la vita, e altre sei persone sono rimaste ferite, a causa di cinque razzi sparati dalle forze curde in territorio siriano che hanno colpito Karkamis, villaggio turco provincia di Gaziantep, a ridosso del confine con la Siria. Lo rende noto Anadolu.

La Turchia ha annunciato nella notte fra sabato e domenica di aver lanciato un'offensiva militare contro le milizie curde in Siria e in Iraq, chiamandola operazione "Spada ad artiglio". Il ministero della Difesa turco ha puntato il dito contro quelle regioni del nord della Siria e dell'Iraq che, afferma, "vengono utilizzate come base dai terroristi": un atto di accusa che segue di pochi giorni l'attentato nel centro di Istanbul, che ha provocato la morte di 6 persone, e che Ankara - che ha arrestato anche la presunta responsabile - attribuisce al partito curdo del Pkk e alle milizie curde siriane affiliate del Ypg. L'offensiva contro le forze curde in Siria e Iraq, "non sarà limitata a raid aerei", ha affermato oggi il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, citato dall'agenzia Anadolu, segnalando che potrebbero essere utilizzate anche truppe di terra. Erdogan ha affermato che prima di ordinare l'inizio dell'operazione militare non ha avuto colloqui con gli Stati Uniti o la Russia.

Nel fine settimana almeno 31 persone sono morte nei raid turchi nel nord della Siria, mentre i feriti sono 40, secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani. Gli attacchi aerei, condotti ieri notte dall'esercito turco nelle province di Raqa e Hassake (nord-est) e Aleppo (nord), hanno causato la morte di 18 combattenti curdi e membri delle forze alleate locali, 12 soldati siriani e un civile, riferisce l'Ong, che dispone di una vasta rete di fonti in Siria.

Washington e Mosca sanno che la Turchia può portare avanti operazioni militari di questo tipo contro le forze curde in qualsiasi momento, ha aggiunto il presidente turco criticando gli Stati Uniti per avere "purtroppo mandato migliaia di armi, equipaggiamento e munizioni in zone del terrore in Siria". Durante la prima giornata di operazioni militari sono stati distrutti 45 obiettivi nel Kurdistan iracheno, a circa 140 km a sud del confine turco e 44 nel nord della Siria, a 20 km dal confine con la Turchia, ha fatto sapere Erdogan aggiungendo che chi disturba il territorio turco pagherà un caro prezzo per queste azioni.

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