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La centrale di Zaporizhzhia riconnessa alla rete ucraina

Energoatom, ripristinata la linea elettrica saltata ieri

La centrale nucleare di Zaporizhzhia è stata riconnessa alla rete elettrica ucraina. Lo ha annunciato la compagnia nazionale per l'energia, Energoatom. Il ricollegamento alla rete è avvenuto alle 14.04 locali (le 12 italiane). Questa mattina era stata "ripristinata" la linea elettrica che era saltata ieri, provocando la prima disconnessione dalla rete elettrica nazionale in 40 anni.

"La linea di alimentazione della centrale al sistema energetico ucraino è stata ripristinata e sono i corso i lavori per predisporre il collegamento alla rete delle due unità di potenza", i reattori, si aggiunge su Telegram, spiegando che non si segnalano problemi al sistema di sicurezza e che la centrale riceve l'energia necessaria al suo fabbisogno interno "attraverso una linea proveniente dal sistema elettrico ucraino".

Un funzionario filorusso, Vladimir Rogov, sostiene che, a causa di quelli che lui definisce attacchi delle forze armate ucraine a Energodar, al momento sarebbero state interrotte tutte e quattro le linee di fornitura di energia elettrica dalla centrale nucleare verso il territorio ucraino controllato dalle autorità di Kiev. Lo riporta la Tass citando una dichiarazione di Rogov alla tv statale russa. Secondo la fonte, la situazione nella centrale è sotto controllo e viene fornita energia alle zone dell'Ucraina occupate dalle truppe russe. Mosca e Kiev si accusano a vicenda di attacchi nella zona della centrale.

Intanto, mentre i costi energetici nei Paesi europei salgono alle stelle, la Russia brucia grandi quantità di gas naturale nel suo impianto di Portovaya, vicino al confine con la Finlandia: è quanto emerge da un'analisi della società norvegese Rystad Energy condivisa con la Bbc. L'emittente britannica pubblica oggi alcune immagini delle grandi fiamme che si levano dall'impianto, inclusa una a colori ripresa da un satellite che mostra la radiazione infrarossa provocata dalla combustione del gas.

Secondo alcuni esperti, il gas che brucia era destinato ad essere esportato in Germania e ogni giorno va in fumo gas per un valore di 10 milioni di dollari (circa 10 milioni di euro). La Rystad Energy ritiene che vengano bruciati circa 4,34 milioni di metri cubi di gas naturale liquefatto (gnl) al giorno nell'impianto a nord-ovest di San Pietroburgo. Sono stati i cittadini finlandesi i primi a segnalare che qualcosa non andava, dopo aver notato una grande fiamma all'orizzonte all'inizio dell'estate. 

Gas: media, Russia brucia gnl in impianto vicino Finlandia

Il nuovo segnale di allarme sulla centrale atomica era arrivato ieri quando l'impianto si è disconnesso dalla rete elettrica ucraina, tra le accuse reciproche di Mosca e Kiev di aver provocato l'incidente con i continui bombardamenti sulla zona.

Zaporizhzhia è "totalmente scollegata", aveva annunciato Energoatom nel corso della giornata, spiegando che i "due reattori in funzione sono stati disconnessi dalla rete". Ed anche se il sistema di sicurezza ha retto, l'ente nazionale per l'energia di Kiev ha puntato il dito sulle "azioni degli invasori", i cui ripetuti attacchi hanno provocato degli incendi che hanno fatto saltare per due volte l'ultima linea di comunicazione con la rete. Altre tre linee di comunicazione erano state precedentemente danneggiate sempre dai russi. Dopo le operazioni di manutenzione, Energoatom ha fatto sapere che la linea elettrica era stata ripristinata. Diversa la versione dell'incidente da parte dei filo-russi che occupano la centrale da marzo. Il problema della disconnessione, in seguito risolto, è stato provocato dai "massicci bombardamenti ucraini" che hanno lasciato per diverse ore al buio gran parte delle regioni sotto controllo russo nelle province di Zaporizhzhia e Kherson. A questo punto la speranza, espressa dal direttore generale dell'Aiea Rafael Grossi, è che la sua agenzia possa ispezionare l'impianto "a giorni". La preoccupazione maggiore è che i meccanismi di sicurezza possano saltare se l'impianto perdesse tutta la sua potenza.

ZELENSKY: 'MOSCA HA PORTATO EUROPA SU ORLO DISASTRO NUCLEARE' 

 KLa Russia "ha portato l'Ucraina e il resto d'Europa sull'orlo di un disastro nucleare": lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel consueto messaggio serale citato dai media di Kiev. L'Ucraina "sta facendo tutto il possibile per evitare una catastrofe nella centrale di Zaporizhzhia", ha sottolineato Zelensky. 

 

Ucraina, Zelensky all'Onu: 'La Russia deve porre fine al ricatto nucleare'

Per gli Usa, ha ribadito la Casa Bianca, l'unica soluzione è che Mosca smilitarizzi la centrale. Poco distante da Zaporizhzhia, nella regione di Dnipropetrovsk, le autorità ucraine hanno aggiornato il bilancio delle vittime del raid russo che ha colpito una stazione ferroviaria nel giorno dell'indipendenza. Almeno 25 morti, tra cui 2 bambini, e una trentina di feriti: una strage di civili, che ricorda quella alla stazione di Kramatorsk dello scorso aprile, condannata anche dagli Stati Uniti e dall'Ue. Secondo il ministero della Difesa di Mosca, invece, si è trattato di un attacco contro un treno diretto "verso zone di combattimento" nel Donbass, che ha ucciso oltre 200 militari ucraini. Da Kiev il presidente Volodymyr Zelensky, che proprio alla vigilia del 24 agosto aveva messo in guardia da possibili azioni "crudeli" da parte dei russi, ha continuato a tessere la sua tela con gli alleati occidentali. E dopo aver ricevuto il premier britannico Boris Johnson, ha accolto il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio. Ringraziandolo per il sostegno fornito finora da Roma.

In seguito, il programmato colloquio telefonico con Joe Biden, dopo il nuovo maxi pacchetto di aiuti militari Usa per 3 miliardi di dollari. Da Mosca Vladimir Putin ha risposto firmando un decreto per aumentare gli effettivi delle forze armate di 137.000 unità per arrivare a oltre 1.150.000, una crescita del 10%. Finora il conflitto è costato molto caro in termini di perdite per l'Armata. Funzionari occidentali stimano che almeno 70mila soldati russi siano stati uccisi o feriti in Ucraina. Lo zar, in questa sfida all'Ucraina ed ai suoi alleati Nato, può contare anche sulla sempre più stretta partnership con la Cina. Pechino ha comunicato che l'interscambio con Mosca toccherà un nuovo record quest'anno, e soprattutto si stanno ultimando i preparativi per le esercitazioni militari congiunte, dal 30 agosto al 5 settembre prossimi, a cui parteciperanno altri Paesi come India e Bielorussia. Su tutt'altra posizione si trovano i Paesi baltici, tra i più strenui sostenitori della resistenza ucraina. A Riga è stato smantellato il memoriale della Vittoria sovietica contro i nazisti, monumento simbolo della Lettonia quando era ancora parte dell'Urss. Tra le proteste della numerosa comunità russa nel Paese. E' l'Economist infine a tracciare un bilancio della guerra delle sanzioni, che purtroppo per l'Occidente non va come auspicato: dopo un primo momento di sbandamento, è l'analisi del settimanale britannico numeri alla mano, l'economia russa si è stabilizzata, il colpo del ko non c'è stato, "mentre in Europa la crisi energetica potrebbe innescare una recessione".

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