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ANSA/ Petro si insedia in Colombia, un nuovo alleato per Maduro

Già annunciata ripresa relazioni diplomatiche rotte nel 2019

Ci sarà un prima e un dopo in Colombia, a partire da domenica  scorsa, con la cerimonia di insediamento del leader della sinistra Gustavo Petro, che sostituirà l'uscente conservatore Iván Duque quale ospite della Casa de Nariño presidenziale.
    Alla guida del principale alleato degli Stati Uniti in America latina si installerà infatti un senatore di lungo corso di 62 anni, in gioventù membro non combattente della guerriglia M19, ed oggi convinto assertore dell'idea che la Colombia ha bisogno di una vera e propria rivoluzione politica, economica, sociale e culturale.
    Vittorioso nella corsa alla massima carica dello Stato solo al terzo tentativo, Petro ha sbaragliato vari avversari di destra e, alla fine, ha sconfitto l'ultimo candidato che poteva evitare cambiamenti radicali, Rodolfo Hernández. Un ricco imprenditore che era riuscito, da outsider indipendente, ad entrare nel ballottaggio utilizzando sapientemente le reti sociali, come Tik Tok.
    Gli analisti sono d'accordo che a livello nazionale la principale sfida sarà quella di trovare il modo di mettere fine alla tremenda violenza, frutto dell'azione incrociata di ex paramilitari, narcotrafficanti, e guerriglie ex Farc e Eln, che ha causato, e sta causando, un numero infinito di vittime.
    A livello internazionale, invece, è quasi certo che il futuro governo punterà ad una maggiore integrazione latinoamericana, e ad un abbattimento delle barriere che l'amministrazione aveva alzato nei confronti di Paesi, come Cuba e Venezuela, ripetutamente sanzionati da Washington come "nemici della democrazia".
    I cambiamenti in proposito non tarderanno a farsi sentire, anche se il presidente uscente Duque ha proibito al collega venezuelano Nicolás Maduro, con cui ha negli anni scorsi mantenuto un permanente braccio di ferro, di partecipare alla cerimonia di domenica. Questo nonostante che a fine luglio il futuro ministro degli Esteri colombiano Alvaro Leyva ha incontrato il collega venezuelano Carlos Faria, accordando il riallacciamento delle relazioni diplomatiche, interrotte nel 2019, e l'apertura di reciproci consolati nei due Paesi.
  

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