Alla luce del massacro avvenuto a Bucha, "è possibile" che nuove sanzioni contro Mosca finiscano domani sul tavolo dei ministri delle Finanze europei riuniti a Lussemburgo all'Ecofin. Si apprende da fonti del ministero delle Finanze francese.
Anche se il tema è "tradizionalmente" di competenza dei ministri degli Esteri europei, la Commissione Ue potrebbe presentare domani il pacchetto di sanzioni su cui è al lavoro ai ministri delle Finanze, spiegano da Bercy, precisando che "tutte le opzioni sono sul tavolo". In mattinata il presidente francese Emmanuel Macron aveva invocato "misure molto chiare" anche su "carbone e petrolio".
"Ulteriori sanzioni alla Russia proposte da alcuni Stati membri" dell'Unione europea "includono misure più individuali, il blocco delle navi russe dai porti dell'Ue, più restrizioni alle esportazioni e embargo sul carbone russo, petrolio o gas, a lungo richieste dall'Ucraina, ma su cui alcune nazioni europee hanno fatto resistenza". Lo scrive il Financial Times nell'edizione odierna in merito all'ipotesi che l'Ue introduca ulteriori sanzioni contro Mosca dopo i fatti di Bucha.
"L'Unione europea condanna con la massima fermezza le atrocità denunciate dalle forze armate russe in una serie di città ucraine occupate, che ora sono state liberate", afferma l'alto rappresentante della Ue per la politica estera Josep Borrell in una nota. "L'Ue continuerà a sostenere fermamente l'Ucraina e avanzerà con urgenza nell'elaborazione di ulteriori sanzioni contro la Russia".
La Germania è il principale ostacolo alle nuove sanzioni dell'Unione europea contro la Russia: lo ha affermato il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, secondo quanto riporta il Guardian. "Dobbiamo vedere che, indipendentemente da come affrontiamo l'Ungheria, questa è la quarta vittoria del genere e dobbiamo rispettare le elezioni democratiche... è la Germania il principale ostacolo alle sanzioni. L'Ungheria è per le sanzioni", ha detto Morawiecki durante una conferenza stampa rispondendo a una domanda sulle implicazioni della vittoria di Viktor Orbán per il suo quarto mandato consecutivo come primo ministro ungherese.
Si terrà mercoledì 6 aprile la nuova riunione dei 27 ambasciatori dei Paesi Ue (Coreper) e, sul tavolo ci sarà l'approvazione del nuovo pacchetto di sanzioni europee contro la Russia. Al momento, a quanto si apprende, il blocco sugli idrocarburi non è all'ordine del giorno ma le stesse fonti spiegano come tutto potrebbe cambiare nelle prossime ore e non escludono l'inserimento nel pacchetto di carbone o petrolio. Difficile, invece, che l'Ue si muova già nelle prossime ore sul divieto all'import di gas russo.
"Ogni giorno aumentiamo la nostra indipendenza e le possibilità di un embargo. Questa è la via giusta e quella che danneggia Putin". Lo ha detto il vicecancelliere tedesco Robert Habeck, rispondendo a una domanda in conferenza stampa a Berlino su un eventuale embargo energetico immediato dalla Russia. "Ho detto più volte che lavoriamo all'indipendenza dal carbone e dal gas. Il governo tedesco negli anni scorsi ha aumentato la dipendenza dalla Russia, diversamente da altri Paesi. Quindi la nostra situazione di partenza è diversa rispetto ad altri", ha affermato.
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