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Corea Sud: exit poll, esito presidenziali al fotofinish

Conservatore Yoon ha appena lo 0,6% in più del democratico Lee

Le elezioni presidenziali sudcoreane si decideranno al fotofinish, in linea con quanto registrato dagli ultimi sondaggi: in base agli exit poll dei principali network (KBS-MBC-SBS) di Seul, il conservatore Yoon Suk-yeol è accreditato del 48,4% dei voti, staccando di appena lo 0,6% il candidato democratico Lee Jae-myung fermo al 47,8%.
    Se il risultato dovesse trovare conferma nello spoglio delle schede, la Corea del Sud ripasserebbe sotto un'amministrazione conservatrice dopo i 5 anni del democratico Moon Jae-in.
   Per quasi cinque anni Moon Jae-in, che si appresta a concludere il suo mandato, ha puntato tutto sul dialogo con la Corea del Nord, mettendo a volte Seul fuori dalla tradizionale sincronia con Washington e Tokyo, favorevoli al confronto più forte con Pyongyang. I due candidati spalla a spalla sono Lee Jae-myung, ex governatore della provincia di Gyeonggi, in rappresentanza del Partito democratico di Moon, e l'ex procuratore generale Yoon Suk-yeol, in corsa per il principale partito conservatore di opposizione (People Power Party), che ha anticipato una postura più dura con la Corea del Nord e più vicina agli Usa. Yoon si è spinto fino a ipotizzare l'installazione di altri sistemi Thaad, i sofisticati missilisti Usa sistemati nel sud del Paese come deterrenza verso il Nord che fecero infuriare la Cina per la copertura radar capace di arrivare a Pechino. Gli elettori, in altri termini, dovranno scegliere il successore di Moon puntando sulla continuità (Lee ha parlato apertura verso il Nord, ma anche di maggiore dialogo con gli Usa) o su un'alternativa di cambiamento con conseguenze nei rapporti con la Cina. La Corea del Sud, la decima economia del pianeta e la quarta in Asia, ha finora mantenuto una posizione di equilibrismo tra Washington e Pechino. Yoon ha costruito un'immagine trumpista, tra l'abolizione del ministero delle Pari opportunità e un attacco preventivo, se necessario, contro la Corea del Nord, risollevandosi dalla bufera in cui era finito per le discusse pratiche dello sciamanesimo tradizionale seguite. Gli osservatori ritengono che una vittoria conservatrice porterebbe Seul verso una più stretta alleanza con il Giappone (con cui i rapporti sono particolarmente freddi) e gli Usa per contenere la Cina che, secondo un sondaggio, Pew è guardata con sospetto dal 73% dei sudcoreani. Difficile stimare l'impatto sull' elettorato dei nove round di test di missili di vario tipo, inclusi quelli balistici, fatti da inizio anno dalla Corea del Nord, che non lasciano presagire nulla di buono.

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