Anche nelle prestigiose aule di
Sciences Po, fucina della classe dirigente francese, sbarcano i
corsi di "gastrodiplomazia", in particolare un master battezzato
"Bere, mangiare, vivere - BMV" inaugurato alcune settimane fa
nella facoltà di Lille (nord del paese) con l'intento dichiarato
di "alimentare il soft power francese".
La gastrodiplomazia è insegnata in diverse università del
mondo e viene ormai ritenuta un luogo in cui si sviluppa la
possibilità di sviluppare in modo non tradizionale le relazioni
internazionali fra i paesi.
La tradizione "gallica" della tavola, la cultura gastronomica
del paese e la sua "arte di vivere" trovano spazio nel master
"BMV" in una delle università più celebrate di un paese che ha
fatto inserire il suo "savoir-faire" in cucina nel patrimonio
culturale dell'umanità all'Unesco. Il master è stato inaugurato
all'inizio dell'anno scolastico, i primi studenti iscritti sono
stati una quindicina. Tema: "le relazioni internazionali
attraverso la lente dell'alimentazione". Fra le materie
insegnate, Storia dell'agricoltura, Aiuti alimentari, Sfide
ecologiche, Mercato della consegna a domicilio ma anche le
problematiche legate alle molestie sessuali nelle cucine, un
tema emerso prepotentemente in Francia dopo le denunce nei
confronti di diversi chef per comportamenti "sessisti".
I corsi veri e propri di "gastrodiplomazia" sono stati
definiti dal governo francese uno "strumento di primo livello
per far risplendere la Francia nel mondo". L'anno 2021 era stato
dedicato dal governo alla gastronomia francese, anche per
aiutare e sostenere i ristoranti colpiti dalle conseguenze della
pandemia.
"BMV - ha detto in un'intervista concessa a Le Monde nel mese
di dicembre il 'maestro di conferenze' in Gastrodiplomazia a
Lille, Benoit Lengaigne - non è né la guida Michelin né un
gruppo di studio di allievi eccitati. Per studenti di 20 anni si
tratta di uno dei modi migliori per accendere il loro interesse,
affinché abbiano voglia di cambiare o salvare il mondo grazie al
loro futuro mestiere".
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