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Afghanistan: i Talebani hanno conquistato anche la città di Farah

E' la settima provincia dall'inizio dell'offensiva. Onu: 'fermare i combattimenti e le atrocità'

 "Abbiamo conquistato il centro di Farah, la città è sotto il completo controllo dei mujaheddin": lo afferma un portavoce dei Talebani. Farah, nell'ovest dell'Afghanistan, è la settima provincia a cadere nelle mani degli insorti dall'inizio della nuova offensiva. Nella serata di martedì, i Talebanisono entrati a Pol-e Khomri, capoluogo della provincia afghana di Baghlan, nel nordest: "La città è stata completamente conquistata, il nemico sta fuggendo", afferma un portavoce dell'Emirato islamico. 

Le forze afghane hanno respinto l'attacco dei Talebani a Mazar-i-Sharif e riconquistato il settore di Nahr-i-Shahi: lo annuncia il governatore della provincia di Balkh, di cui Mazar-i-Sharif è capoluogo, citato dai media di Kabul. Le forze afghane, si precisa, sono state coadiuvate dal supporto aereo.

Il governo di Kabul ha notificato la decisione di sospendere per tre mesi le operazioni di rimpatrio forzato dei migranti dall'Unione europea. Bruxelles "è in contatto col governo", ma "data la situazione, non si prevede di fare rimpatri forzati verso l'Afghanistan". Lo spiegano fonti Ue. Germania, Austria, Paesi Bassi, Danimarca, Belgio e Grecia, in una lettera alla Commissione europea, avevano chiesto, nonostante la situazione, di proseguire con i rimpatri verso l'Afghanistan.
I Talebani "ora controllano il 65% del territorio dell'Afghanistan":  afferma un alto responsabile della Ue citato dalla Reuters sul proprio sito. Gli insorti "minacciano di conquistare 11 capoluoghi di provincia e privare Kabul del supporto delle forze governative stazionate nel nord", aggiunge la fonte.

Segnalazioni di violazioni che possono equivalere a crimini di guerra e crimini contro l'umanità continuato ad emergere in Afghanistan mentre sono in aumento le vittime civili, ha ammonito oggi l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Michelle Bachelet, esortando la comunità internazionale a intraprendere "azioni urgenti" per scongiurare ulteriori atrocità e per porre fine ai combattimenti. "Le parti in conflitto devono cessare di combattere per evitare ulteriori spargimenti di sangue. I talebani devono cessare le loro operazioni militari nelle città. A meno che tutte le parti non tornino al tavolo dei negoziati e raggiungano un accordo pacifico, la situazione già atroce per tanti afghani peggiorerà molto", afferma Bachelet in un nota pubblicata a Ginevra. Dalle aree che sono già state catturate dai talebani e nelle aree contese, giungono segnalazioni di esecuzioni sommarie, attacchi contro funzionari, distruzione di case, scuole e cliniche, uso di ordigni esplosivi improvvisati e uccisioni di membri fuori combattimento delle forze di sicurezza afghane, sottolinea la nota. Inoltre i talebani stanno imponendo severe restrizioni ai diritti umani nelle aree sotto il loro controllo, in particolare prendendo di mira le donne.


"Abbiamo ricevuto segnalazioni secondo cui alle donne e alle ragazze in vari distretti sotto il controllo dei talebani è vietato uscire di casa senza un Mahram, un accompagnatore maschio", ha detto Bachelet. In diverse località, i talebani avrebbero minacciato che la violazione di queste regole avrebbe comportato dure punizioni. Ci sono già segnalazioni di donne che sono state frustate e picchiate in pubblico perché hanno violato le regole prescritte. "Esorto la comunità internazionale, anche attraverso il Consiglio per i diritti umani e il Consiglio di sicurezza, a intraprendere azioni urgenti per prevenire ulteriori atrocità", ha detto l'Alto commissario. Bachelet ha inoltre esortato tutti gli Stati a usare la loro influenza - bilateralmente e multilateralmente - per porre fine alle ostilità."Bisogna porre fine ai combattimenti", ha sottolineato l'Alto Commissario. (ANSA).

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