E' cominciata a Teheran la
cerimonia per il giuramento del nuovo presidente iraniano
Ebrahim Raisi davanti al Parlamento, alla presenza di
rappresentanti di 73 Paesi stranieri, oltre a inviati di
organizzazioni regionali e internazionali. Lo riferisce la
televisione di Stato. Tra gli ospiti figurano Enrique Mora,
negoziatore sul nucleare per l'Unione europea, oltre a dieci
capi di Stato e 20 presidenti di assemblee legislative.
Tra le prime sfide che attendono Raisi, 60 anni, vi sono la
grave crisi economica, provocata dalle sanzioni americane e dal
malgoverno, la crisi pandemica e i negoziati in corso sul
programma nucleare per indurre gli Usa a rientrare nell'accordo
del 2015, da cui l'allora presidente Donald Trump uscì nel 2018.
Il nuovo presidente dovrà anche fare i conti con le accuse di
molti dissidenti e organizzazioni per i diritti umani di avere
avuto un ruolo nel massacro di migliaia di detenuti politici
alla fine degli anni '80.
Raisi ha vinto le elezioni presidenziali del 18 giugno con la
più bassa partecipazione popolare nella storia della Repubblica
islamica, inferiore al 49%, dopo l'esclusione di tutti i suoi
principali rivali del campo conservatore e riformista decisa dal
Consiglio dei Guardiani.
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