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Covid: altri 1.348 morti e 33.500 nuovi contagi in Gb

Resta allarmante l'andamento della pandemia nel Regno Unito

Resta allarmante il bilancio dei decessi legati al covid-19 nel Regno Unito, con 1.348 morti registrati nelle ultime 24 ore, mentre i nuovi contagi sono 33.552, per un totale di 3.617.459 casi.

I portoghesi vanno alle urne per eleggere il nuovo presidente nel mezzo della pandemia e in una situazione di lockdown con le scuole chiuse e la possibilità di votare da casa in anticipo per coloro che sono in quarantena o all'estero. Venerdì il Portogallo ha registrato 234 morti in 24 ore, il numero più alto dall'inizio della pandemia, e 13.984 nuovi casi. Per la prima volta, e per favorire la partecipazione al voto dei 9,8 milioni di aventi diritto, è stata organizzata una votazione anticipata a domenica scorsa per chi non potrà recarsi ai seggi. Sono circa un milione e mezzo gli elettori all'estero e 13 mila le persone in quarantena per le quali è stata messo a disposizione un servizio porta a porta di consegna e ritiro delle schede elettorali.

Vista la progressione dell'epidemia di Covid-19 in Francia e la minaccia della diffusione di nuove varianti, l'Alta Autorità della Sanità (Has) ha raccomandato di posticipare a quarantadue giorni la seconda dose per i due vaccini ora disponibili in Francia: Pfizer-BioNTech e Moderna, i cui programmi di somministrazione prevedono due dosi distanziate rispettivamente di ventuno e ventotto giorni l'una dall'altra. In un parere pubblicato oggi e di cui dà notizia Le Monde, l'Has raccomanda "il rinvio della seconda dose a 6 settimane per velocizzare la somministrazione della prima dose alle persone più vulnerabili". Nei giorni scorsi il Regno Unito aveva deciso di estendere il divario massimo tra la prima e la seconda dose da tre a 12 settimane, ma contro questa scelta si è espressa ora la British Medical Association, secondo quanto riferisce la Bbc. Per i medici questa decisione è "difficile da giustificare" e il limite dovrebbe essere abbassato a massimo sei settimane.

In Tirolo, in Austria, è stata rilevata per la prima volta la variante sudafricana del Covid-19. Si tratta - come comunica il Land Tirolo in una nota - di 5 casi di un focolaio a Hochfuegen, nella Zillertal. La presenza del ceppo sudafricano è stata confermata dall'Agenzia nazionale della salute Ages. Tra gli infettati ci sarebbero soprattutto dipendenti delle funivie della valle tirolese. Altri 21 tamponi dello stesso cluster sono invece riconducibili alla variante britannica, informa l'Ages. Domenica saranno effettuati test a tappeto tra la popolazione del distretto di Schwaz.

E' allerta in tutto il mondo per la circolazione delle varianti del virus SarsCoV2 e la brutta notizia, annunciata dal primo ministro britannico Boris Johnson, è che quella isolata nel Regno Unito non è solo la più contagiosa, ma la più mortale di quelle finora note. L'allerta sulle varianti è stata lanciata oggi anche da riviste scientifiche internazionali di primo piano come Nature e The Lancet, ma in serata l'annuncio di Johnson è arrivato comunque come una doccia fredda. I dati che danno sostanza all'annuncio non sono stati ancora pubblicati, ma Johnson ha parlato "di alcune prime evidenze registrate in questo senso". Potrebbe quindi concretizzarsi "lo scenario più negativo", come l'ha definito l'immunologo Sergio Abrignani, dell'Università Statale di Milano. La conseguenza sarebbe infatti un generale aumento della mortalità nei Paesi in cui questa variante sta circolando.

Un virus può diventare più mortale per molti motivi, legati al tipo di mutazioni. Per esempio, alcune mutazioni potrebbero essere più efficaci nello scatenare la cosiddetta 'tempesta di citochine' responsabile dei casi più gravi, oppure potrebbe legarsi più facilmente ai recettori presenti sulla superficie delle cellule umane, raggiungendo e infettando un maggior numero di cellule e aumentando quindi la gravità della malattia; un altro possibile motivo, probabilmente fra i peggiori, è che possa sfuggire completamente agli anticorpi generati dal sistema immunitario: quest'ultimo non riesce più a eliminare il virus che continua a lavorare sottotraccia. Resta la grande domanda sui vaccini: riusciranno a contrastare comunque le varianti? "Si sta già cercando la risposta e, sulla base quanto pubblicato finora, i vaccini di Pfizer-BioNTech e Moderna possono riconoscere la variante inglese. Il fatto - prosegue Abrignani - è che il virus SarsCoV2 circolerà ancora moltissimo e c'è da aspettarsi che prima o poi bisognerà cambiare vaccino, come accade per l'influenza", ma questa operazione è possibile e non richiederà tempi molto lunghi. C'è comunque preoccupazione su questo aspetto, come rilevano gli esperti citati dalla rivista Nature sul suo sito: molti, per esempio, sono preoccupati dalla velocità con cui si sta diffondendo la variante sudafricana e che si teme possa ridurre l'efficacia dei vaccini e causare reinfezioni.

E su questa variante, sempre dalla Gran Bretagna, Matt Hancock, ministro della Sanità, ha evocato nelle ultime ore anche il timore scientifico, non confermato, ma possibile che, proprio la variante sudafricana, possa rivelare maggiore resistenza ai vaccini esistenti, fino "al 50%" rispetto al ceppo originario dell'infezione. E' una sorvegliata speciale anche la variante brasiliana e si sospetta che un'altra variante, ancora non identificata, sia la responsabile di un'impennata di casi in Francia. Al momento mascherine, distanziamento e igiene restano le difese fondamentali contro le varianti del virus SarsCoV2, ha osservato Stefania Salmaso, dell'Associazione Italiana di Epidemiologia. "La presenza di varianti del coronavirus era assolutamente attesa: le varianti di un virus possono insorgere in qualsiasi momento - ha detto - e la probabilità che vengano osservate e si diffondano è proporzionale al numero di casi". Questo accade perché più il virus si diffonde e si moltiplica, più aumenta la possibilità che durante il processo di replicazione possano avvenire degli errori, le cosiddette mutazioni. L'importante è individuarle e controllarne la diffusione. Per questo oggi anche la rivista The Lancet ha condiviso l'appello a incentivare la raccolta delle sequenze genetiche del virus SarsCoV2 in circolazione, lanciato da giorni da ricercatori di tutto il mondo. Altrettanto necessario un piano unico di azioni coordinate e sincronizzate: solo così, si legge nella rivista, si può sperare di ritardare e prevenire l'ulteriore diffusione delle varianti del coronavirus, specialmente quella inglese.

Biden: 'Crisi si sta aggravando, agire è un obbligo morale' - "La crisi si sta aggravando, non possiamo e non consentiremo che la gente diventi affamata, sia sfrattata o perda il lavoro per una colpa non sua. Agire è un obbligo morale, un imperativo economico": lo ha detto il neopresidente Joe Biden presentando due nuovi ordini esecutivi. "I benefici degli aiuti saranno superiori di gran lunga ai loro costi", ha aggiunto. Il Covid farà "piu' di 600 mila morti" negli Usa: è la stima fatta oggi dal neopresidente mentre presentava i suoi ultimi ordini esecutivi. Al momento gli Stati Uniti contano oltre 412 mila vittime.

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