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Germania: La Cdu vota il leader, sfida fra 3 candidati deboli

Germania: La Cdu vota il leader, sfida fra 3 candidati deboli

Competizione al Congresso, ma la partita cancelleria resterà aperta

BERLINO, 14 gennaio 2021, 20:03

di Rosanna Pugliese

ANSACheck

Il segretario della Cdu ascolta il discorso della Merkel © ANSA/EPA

Il segretario della Cdu ascolta il discorso della Merkel © ANSA/EPA
Il segretario della Cdu ascolta il discorso della Merkel © ANSA/EPA

È un congresso di partito molto atteso quello che si apre domani in Germania per eleggere il prossimo presidente della Cdu, eppure la battaglia per il dopo Merkel potrebbe restare aperta.

I tre nomi in corsa non sembrano infatti convincere molti conservatori, e il partito arranca nella ricerca di un successore, dopo 15 anni al potere grazie alla cancelliera di ferro. A sfidarsi per il posto di Annegret Kramp-Karrenbeuer sono il falco Friedrich Merz, 65 anni, avvocato finanziario e antico avversario della Bundeskanzlerin, tornato in campo due anni fa per realizzare il sogno della cancelleria; il presidente del Nordreno-Vestfalia, Armin Laschet, 59 anni, candidato dell'establishment ma azzoppato dalla gestione del Covid in una delle regioni più tormentate dalla pandemia; e infine il deputato Norbert Roettgen, 55 anni, presidente della Commissione esteri al Parlamento: un profilo solitario, entrato in partita da outsider, che ha recuperato terreno proprio nelle ultime settimane.

Questa decisiva elezione, in agenda in un Parteitag completamente digitale, è stata messa in ombra dai rumors dei giorni scorsi: quando Bild e Spiegel hanno fatto trapelare che il ministro della Salute, Jens Spahn, starebbe sondando l'umore dei potenti capigruppo dei Laender per provare a presentarsi a sua volta come candidato cancelliere. La mossa sarebbe appoggiata da chi non è soddisfatto dei concorrenti, anche alla luce della minaccia che arriva da fuori: fra i papabili alla cancelleria, per le urne del 26 settembre 2021, c'è questa volta anche il presidente della Baviera, Markus Soeder, leader del partito gemello bavarese.

E anche se tutti ribadiscono che l'Unione (formata da Cdu e Csu) deciderà insieme il suo candidato per le elezioni in primavera, non è difficile immaginare che vi siano diverse resistenze all'idea di cedere il potere ai bavaresi.

Intanto neppure l'elezione di oggi è scontata: Merz, appoggiato dall'ala economica del partito e dal presidente del Bundestag Schaeuble, è da tempo dato in vantaggio. Ma Röttgen sarebbe indietro di poco e Laschet sta raccogliendo in questi giorni i consensi espliciti dei big del partito: come quello di AKK, che significa anche la simpatia della Merkel e del potente collega Volker Bouffier. Diversamente da due anni fa, però, quando ad Amburgo la candidata della cancelliera si affermò contro il nome voluto dall'ex mastino dell'Euroguppo, stavolta i grandi vecchi della Cdu non sono scesi in campo.

Schaeuble ha addirittura aperto all'ipotesi di un candidato cancelliere della Csu invece di spingere per il suo "amico", come invece fece nel 2018. La realtà è che i conservatori stanno attraversando un momento difficile e rischiano di impantanarsi in una lotta interna. Clamorosamente fallita Kramp-Karrenbauer, Merkel non ha eredi per cui spendersi. E i profili più forti per la cancelleria sembrano al momento quello degli assenti: Spahn, alle prese con i mesi più difficili della pandemia - si è toccato oggi il record dei 1.200 morti in 24 ore e c'è una forte polemica sui vaccini - e Soeder, rampante falco bavarese che è riuscito a cambiar pelle, spostandosi più al centro e indossando l'abito del manager della pandemia iper-scrupoloso. I prossimi giorni e mesi si annunciano avvincenti.
   

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