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Berlino, Mosca spieghi avvelenamento di Navalny o sanzioni

Berlino, Mosca spieghi avvelenamento di Navalny o sanzioni

Ultimatum del ministro degli Esteri tedesco Maas. Replica del Cremlino: 'La Germania sta bloccando l'inchiesta'

06 settembre 2020, 16:07

Redazione ANSA

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La cancelliera tedesca Angela Merkel e Vladimir Putin © ANSA/EPA

La cancelliera tedesca Angela Merkel e Vladimir Putin © ANSA/EPA
La cancelliera tedesca Angela Merkel e Vladimir Putin © ANSA/EPA

La Germania, che attualmente presiede l'Unione Europea, avvierà le discussioni sulle possibili sanzioni contro la Russia se Mosca non fornirà "nei prossimi giorni" spiegazioni per l'avvelenamento dell'oppositore Alexei Navalny. Lo afferma il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas.

"Fissare ultimatum non aiuta nessuno, ma se nei prossimi giorni la parte russa non aiuta a chiarire cosa è successo allora dovremo discutere una risposta con i nostri partner", ha detto Maas al quotidiano Bild.

Il capo della diplomazia tedesca ha aggiunto che se le sanzioni dovessero essere decise dovrebbero essere "mirate". 

Bestia nera per il Cremlino, Navalny è attualmente ricoverato a Berlino dove secondo il governo di Angela Merkel i medici hanno stabilito "inequivocabilmente" che è stato avvelenato in Russia prima del suo trasferimento da un agente nervino del tipo Novichok, progettato in epoca sovietica per scopi militari.

Maas, per la prima volta così palesemente da parte di Berlino, ha implicato Mosca nell'avvelenamento: "Ci sono diversi indizi in questa direzione, motivo per cui la parte russa ora deve rispondere", ha detto. "La sostanza mortale con cui è stato avvelenato Navalny era in passato in possesso delle autorità russe", ha spiegato il ministro degli Esteri tedesco.

Dal canto suo la Russia ha accusato la Germania di aver sopito ogni sforzo per indagare sul caso del politico di opposizione Alexei Navalny, dopo che Berlino aveva chiesto a Mosca di fornire una spiegazione dell'accaduto pena sanzioni da parte dell'Ue. "Berlino sta bloccando l'inchiesta che lei stessa chiede. Lo fa apposta?", si chiede su Facebook la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova.
  
   

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