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Conte-Sanchez,decisione comune frontiere

Conte-Sanchez,decisione comune frontiere

Premier di Italia e Spagna inviano lettera a Von der Leyen

ROMA, 05 giugno 2020, 17:03

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Italia e Spagna hanno chiesto alla Commissione Europea che l'apertura delle restrizioni sulle frontiere comunitarie si effettui in maniera coordinata e non discriminatoria fra tutti gli stati membri. Il premier Giuseppe Conte e quello spagnolo Pedro Sanchez hanno inviato una lettera alla presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen chiedendo che si stabilisca quanto prima un sistema di coordinamento per poter riaprire le frontiere fra i paesi Ue ma soprattutto all'esterno. Lo ha riferito la portavoce del governo spagnolo Mar¡a Jes£s Montero.

"E' il momento di riattivare le nostre economie, recuperare la normalità e anche un elemento fondamentale del progetto europeo come la libertà di movimento nello spazio Schengen", si sottolinea nella lettera a firma Conte e Sanchez.

Intanto i ministri dell'interno europei hanno raggiunto "un accordo globale" sulla richiesta di estendere fino a fine giugno la chiusura delle frontiere esterne dell'Ue, misura che altrimenti scadrebbe il 15 giugno. Lo ha annunciato la presidenza croata al termine della videoconferenza dei ministri dell'interni europei. "Stiamo lavorando a una comunicazione che verrà approvata la prossima  settimana", ha detto la commissaria Ue Ylva Johansson.

"Ho accolto molto favorevolmente il fatto che i Paesi membri stiano togliendo velocemente le restrizioni ai movimenti attraverso le frontiere interne dell'Ue. Gli sviluppi della situazione sono molto buoni e la situazione epidemiologica sta migliorando abbastanza
rapidamente", ha dichiarato Johansson, che ha detto di aver "sottolineato", durante il suo intervento davanti ai ministri europei, "l'importanza che i Paesi si attengano ai principi di non discriminazione e proporzionalità quando aprono le frontiere. La nazionalità delle persone non è un fattore rilevante, anche se molti cittadini non risiedono nel Paese in cui sono nati".

"Sono necessarie ancora delle misure" di sicurezza per contenere il virus, come il distanziamento sociale, ma "le autorità sanitarie sono chiare: non esiste più una giustificazione per mantenere in vigore le restrizioni dentro l'area Schengen", ha aggiunto la commissaria. Johansson ha anche detto di aver trovato un "forte sostegno" da parte dei ministri al fatto di aprire prima le frontiere interne dell'Unione, e solo successivamente quelle esterne.


   

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