Lui in smoking, o come si dice negli Usa, in 'tuxedo', i capelli impomatati col gel; lei in abito da sera, al polso il 'corsage', un mazzolino di fiori regalato dell'accompagnatore. Gli elementi del 'prom', atteso rito di passaggio degli studenti Usa alla fine del liceo, sono quelli di sempre, ma nei giorni del coronavirus le regole sono cambiate. Anziché in un club o nella palestra della scuola, la festa di fine anno si consuma nel salotto di casa. Del resto è da marzo che le lezioni sono state sospese e la consegna dei diplomi (il 'commencement') rinviata a data da destinarsi. Di fronte alla necessità di posporre anche il 'prom', alcuni licei l'hanno spostato a più avanti nell'estate, altri hanno raccomandato di vestirsi ugualmente a festa e celebrare via internet con i compagni. Le famiglie hanno accolto la sfida e alcuni genitori (usualmente off limits) hanno messo anche loro l'abito della festa, gonfiato palloncini, appeso decorazioni al soffitto e in alcuni casi mosso passi di danza. Ha dato una mano anche Michelle Obama in collaborazione con Mtv: la scorsa settimana ha organizzato una festa virtuale in cui è stata coinvolta 'When We All Vote', l' iniziativa di cui l'ex First Lady è madrina per mobilitare i giovani al voto nelle elezioni di novembre.
Il 'prom', abbreviazione di 'promenade' celebra per gli adolescenti il passaggio dalla scuola al college o al mondo del lavoro. Con le radici nei balli delle debuttanti, dopo la seconda guerra mondiale è diventato una tradizione per tutti, fonte di piccoli drammi, teatro di primi amori. Col virus che ha provocato cancellazioni a catena, alcune scuole hanno aguzzato l'ingegno: la Strawberry Crest High School di Dover, in Florida, ha organizzato una parata 'drive-through' con una serie di banchetti dove fermarsi a mangiare snack e brindare con bibite analcoliche.