La prima linea di difesa, come
l'hanno ribattezzata i ministri dell'Eurozona, è già pronta con
Mes, Sure e Bei, oltre al Pepp, l'ombrello della Bce. In tutto
80 mld pronti da subito, compresi anche i fondi Mes, sul cui
utilizzo la maggioranza è spaccata, mentre i 172 mld del
Recovery fund, la fetta maggiore assegnata all'Italia, sarà
disponibile solo nel 2021. Cinque dei 55 miliardi che la
Commissione vuole mettere a disposizione del nuovo strumento
React-Eu potranno già essere disponibili negli ultimi mesi del
2020. A questo punta l'esecutivo Ue con la sua proposta che
vuole, da qui al 2022, incanalare parte delle risorse raccolte
attraverso il Recovery fund (ribattezzato Next generation Eu)
verso i Paesi più colpiti dalla crisi causata dalla pandemia.
Per realizzare tale obiettivo, saranno di fatto estesi di due
anni gli attuali programmi del periodo 2014-20, che andranno
così a sovrapporsi a quelli nuovi del settennato 2021-27.
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