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Piano Eurogruppo, Conte: 'Sul Mes la posizione non cambia'

Gualtieri: 'Servono almeno 1.000 miliardi'

Dopo giorni di tensione l'Eurogruppo sembra trovare un accordo che soddisfi tutti dall'Italia all'Olanda, varando un piano economico da 500 miliardi complessivi. Crimi e fonti del Tesoro smentiscono che l'Italia abbia chiesto l'attivazione del fondo salva-stati.

"Io ho una sola parola - twitta Conte - la mia posizione e quella del governo sul Mes non è mai cambiata e mai cambierà. Più tardi in conferenza stampa vi aggiornerò su questo e su altre importanti questioni che riguardano il nostro paese. A più tardi".

"Chiariamo bene una cosa - dice il capo politico del M5s Vito Crimi - il Mes non è stato attivato. Chi lo dice fa male al paese. Il Mes non è stato attivato è stata solo fatta una proposta". In ogni caso, ha aggiunto, "noi non accettiamo il Mes perché le condizioni non ci sono ora ma ci saranno: il testo dice di no ma il Trattato dice di sì. Noi riteniamo il Mes uno strumento non idoneo ad affrontare la crisi: non adesso ma nel futuro. Certo potremmo avere un atteggiamento opportunistico, procediamo ora, poi un domani si vedrà: ma non lo faremo". "Noi non vogliamo che il Mes ci sia nel testo e comunque se anche ci fosse non la voteremmo mai. Questo significa che Conte non può sottoscrivere la proposta? Sentiamo cosa ci dice il presidente Conte oggi: dobbiamo ancora ascoltarlo per sapere qual è il risultato e come lui si è posto all'interno dell'Eurogruppo. Credo che Conte ci stupirà anche in questa occasione". Sul Mes, ha detto ancora Crimi, il premier "ha le spalle coperte. Il governo è stato forte e duro e ha portato a tutti i tavoli la linea del sì agli eurobond e del no al Mes".

Per il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri "è stato un ottimo primo tempo, ora dobbiamo vincere la partita. Si è passati da un testo originario, su cui avevamo messo il veto, che conteneva un'unica proposta, il Mes con alcune condizioni. Grazie alla nostra battaglia, siamo arrivati ad un testo con 4 strumenti e per la prima volta mette sul tavolo la proposta di un fondo per la ripresa finanziato con titoli comuni, che è esattamente la proposta dell'Italia". Ci sono poi i fondi Bei, lo Shure e una quota del Mes senza condizioni". Sul recovery plan ci sarà la battaglia più dura. "Il pacchetto esiste per noi se ci sono tutti e quattro gli elementi", ha detto. "C'è un cambiamento di prospettiva significativo - ha proseguito - non chiediamo la mutualizzazione del debito passato ma che le risorse per affrontare questa emergenza siano comuni. Più saranno tante, più saremo forti per superare la crisi e far ripartire l'economia. La posizione che coraggiosamente l'Italia sta sostenendo credo che prevarrà, già sta prevalendo", ha detto il ministro parlando dei fondi Bei e di Shure "che si finanziano emettendo titoli. Noi - ha proseguito il ministro - crediamo che a livello europeo servano complessivamente 1.500 miliardi. Al momento tre dei quattro strumenti messi in campo movimentano 500 miliardi, noi crediamo serva almeno un trilione, un trilione e mezzo (1.000, 1.500 miliardi riferendosi a trillion, ndr), alimentato con titoli comuni".

Quelle dell'opposizione "sono accuse grottesche: forse Salvini e Meloni ignorano che Mes già esiste, e che ci sono le condizionalità, cioè il controllo della troika. L'Eurogruppo ha proposto, e non deciso, che il Mes possa offrire, oltre al meccanismo che la troika, anche uno strumento incondizionato dal quale, i Paesi che lo vorranno, non l'Italia, potranno prendere dei soldi senza condizione". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri parlando ad Uno Mattina. "L'Italia e il premier Conte hanno detto e ripetuto che il Mes non è adatto affrontare la crisi".


"Con 500 miliardi i paesi europei si coordinano per una politica economica che affianchi quella monetaria della Bce. È un primo passo, ma è anche la prima volta. Il Fondo per la rinascita è la prossima sfida di questo impegno comune. L'Europa è solidarietà". Così su Twitter il commissario Paolo Gentiloni all'indomani della riunione dell'Eurogruppo.

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