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Catalogna, emesso il mandato d'arresto europeo per Puidgemont

Emesso il mandato d'arresto europeo per il presidente destituito

 La giudice spagnola Carmen Lamela ha firmato il mandato di arresto europeo contro il Presidente catalano Carles Puigdemont e i quattro ministri che lo accompagnano a Bruxelles.

La notizia era già stata resa nota dal legale del destituito presidente catalano. "Sono stato informato dal mio cliente che il mandato è stato emesso contro il presidente e altri quattro ministri che si trovano in Belgio", detto alla tv belga Vrt Paul Bekaert. "Significa che la giustizia spagnola ora manderà una richiesta di estradizione ai procuratori federali a Bruxelles", ha precisato. E Puigdemont si è detto essere pronto a candidarsi alle elezioni del 21 dicembre, anche dall'estero. Puigdemont in passato aveva detto che non si sarebbe ricandidato al termine del suo mandato, che evidentemente non ha completato.

Decine di migliaia di persone sono scese in piazza anche questa sera gridando "Llibertat!" in tutte le città della Catalogna per denunciare l'arresto ieri a Madrid di otto ministri del Govern di Carles Puigdemont e esigere la liberazione immediata dei "detenuti politici". Le due organizzazioni della società civile Anc e Omnium hanno convocato una grande manifestazione a Barcellona l'11 novembre.

Il portavoce del governo spagnolo Inigo Mendez de Vigo ha inoltre confermato che gli otto membri del Govern catalano destituito da Madrid e arrestati potranno presentarsi alle elezioni del 21 dicembre. "Finché non c'è condanna definitiva chiunque abbia i diritti civili intatti può presentarsi alle elezioni" ha affermato rispondendo alle domande dei cronisti dopo la riunione settimanale dell'esecutivo spagnolo.

Migliaia di persone sono scese in piazza in tutte le città catalane alla 19 all'appello delle organizzazioni della società civile indipendentista per denunciare l'arresto ordinato oggi dalla giudice spagnola Carmen Lamela di otto membri del Govern di Carles Puigdemont, fra cui il vicepresidente Oriol Junqueras, leader del primo partito catalano, Erc. Concentrazioni sono in corso in particolare a Barcellona, Girona, Badalona, Tarragona, Lleida.  La giudice ha ordinato che gli otto ministri  siano separati e detenuti in cinque prigioni diverse. Il vicepresidente Oriol Junqueras e il ministro Joaquim Forn saranno trasferiti nel carcere di Estremera, Jordi Turull e Raul Romeva a Valdemoro, Josep Rull a Navalcarnero e Carlesd Mundò a Aranjuez. Dolors Bassa e Meritxell Borras saranno detenute nel carcere per donne di Alcalà.

Tutti i leader indipendentisti hanno lanciato appelli perché la popolazione catalana mantenga la calma. Lo stesso appello è stato lanciato, "nell'indignazione", dalle segretarie di Erc e Pdecat, Marta Pascal e Marta Rovira. Gli avvocati degli otto detenuti hanno detto che anche da parte loro, prima di essere portati via, nei furgoni cellulari sono venuti appelli "alla tranquillità".

"Il governo legittimo della Catalogna - commenta su Twitter l leader separatista Carles Puigdemont - è stato incarcerato per le sue idee e per essere stato fedele al mandato approvato dal parlamento catalano. Il clan furioso della 155 (la legge che è stata applicata da Madrid per destituire il governo, ndr) vuole il carcere. Il clan sereno dei catalani, la libertà".

 

 

Il President destituito Carles Puigdemont si trova invece a Bruxelles dove ha denunciato un "processo politico".

In un comunicato diffuso ieri sera a Bruxelles, scrive la stampa belga, l'ex presidente Carles Puigdemont, in Belgio insieme ad altri quattro suoi ministri, ha ribadito che non tornerà in Spagna denunciando "un processo politico" nei suoi confronti. I giudici spagnoli potrebbero quindi spiccare un mandato di arresto europeo.


   

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