Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Mondo
  1. ANSA.it
  2. Mondo
  3. La MAPPA del voto: nelle città vince il no, Erdogan si salva in Anatolia

La MAPPA del voto: nelle città vince il no, Erdogan si salva in Anatolia

Per sì vittoria netta tra gli emigrati,boom in Germania e Olanda

Dalla mappa del voto referendario emerge una Turchia ben diversa rispetto alle ultime elezioni politiche e amministrative. Ad assicurare la vittoria risicata del 'sì' (51,4%) è l'Anatolia profonda, feudo islamico conservatore, insieme alla scossa nazionalista degli emigrati. Ma in Turchia, dopo anni tutte le grandi metropoli voltano le spalle a Erdogan. A partire dalla sua Istanbul, dove il 'no' ha vinto con il 51,3%. Anche nella capitale Ankara, governata da più di vent'anni dal suo Akp, la riforma è stata respinta dal 51,1% dei votanti.

E se non sorprende il plebiscito anti-Erdogan (68,8%) nella laica Smirne, terza città del Paese, uno dei colpi più duro arriva da Antalya, altra città governata dal suo partito e importante centro turistico sul Mediterraneo, dove i 'no' sfiorano il 60%. Quasi nullo è stato l'apporto della coalizione con i nazionalisti del Mhp. Contro il presidenzialismo hanno votato in massa anche i curdi nel sud-est, dalla 'capitale' Diyarbakir (67,5%) ai centri più colpiti dalla guerra al Pkk, come Hakkari e Sirnak.

A salvare Erdogan sono stati i suoi fedelissimi sul mar Nero (75,5% nella provincia di Rize, da cui proviene la sua famiglia) e le 'tigri anatoliche', da Konya a Kayseri. Un capitolo a parte merita il voto all'estero. L'infuocata campagna anti-Ue di Erdogan, costata duri scontri diplomatici con vari Paesi, Germania e Olanda in testa, ha pagato. Tra gli emigrati, il 'sì' ha vinto nettamente con il 59,4%. In Germania, dove ha votato circa la metà del milione e 300 mila turchi che si sono recati alle urne all'estero, il sostegno a Erdogan ha raggiunto il 63%. Ancora meglio gli è andata in Francia (64%), mentre in Olanda, Belgio e Austria ha sfondato la soglia del 70%. Ha invece vinto nettamente il 'no' negli Usa (83,8%) e in Italia (62%), dove però hanno votato solo poco più di 5 mila turchi.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

Video ANSA



Modifica consenso Cookie