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Chi è Tommy Mair, il presunto killer

L'uomo arrestato come presunto killer della deputata labour Jo Cox si chiama Tommy Mair, 52 anni, bianco, originario di Batley. Una foto scovata dal Mirror mostra un uomo di mezza età in mimetica e con un berretto chiaro da baseball. Viene descritto da alcuni vicini come un personaggio un pò isolato ma "tranquillo". E il fratello Scott ha detto di non sapere "nemmeno per chi votasse", aggiungendo che aveva avuto in passato problemi con "una patologia mentale, ma era stato curato". Dalle ultime informazioni Mair sembra vicino ad ambienti razzisti, neonazisti, anti-Ue e pro apartheid.

LA FOTO DEL PRESUNTO KILLER DI JO COX DAL WEB 

   

Tommy Mair sembra abbia gridato "Britain first" o "put Britain first" prima di aggredire Jo Cox. 

Spuntano sospetti di un legame con un gruppo suprematista bianco, visceralmente ostile all'Europa e simpatizzante del vecchio apartheid sudafricano. Il gruppo si chiama Springbok Club e Mair risulta citato nel database della rivista online che esso pubblica, la Springbok Cyber Newsletter, fin da 10 anni fa.

L'Independent riprende anche la denuncia del Southern Poverty Law Centre, un'associazione per i diritti civili, secondo la quale Mair avrebbe comprato diversi anni fa un manuale sulla fabbricazione di armi da un sito della National Alliance, organizzazione neonazista e suprematista americana ufficialmente attiva fino al 2013.

Stando ai documenti pubblicati dal Southern Poverty Law Centre, che si aggiungono alle rivelazioni sui contatti fra Mair e il gruppo razzista inglese dello Springbok Club, l'uomo avrebbe pagato 670 dollari. Non solo: risulta anche l'acquisto fra il 1998 e il 2003 di volumi sulla realizzazione di esplosivi, bottiglie incendiarie e armamenti vari, con tanto di ricevuta intestata al suo nome e a un indirizzo di Batley: il comune del West Yorkshire in cui il presunto killer, 52 anni, risiede e che fa parte del collegio elettorale di Jo Cox.

Trova quindi conferma l'impressione di un qualche condizionamento politico innescato da frequentazioni con frange estremiste dell'ultradestra inglese.

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