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Nucleare Iran, Obama: "L'alternativa all'accordo è il rischio di una guerra"

E 'ringrazia' Putin: "La Russia è stata d'aiuto per raggiungere l'intesa con Teheran"

Barack Obama difende l'accordo raggiunto con l'Iran sul nucleare. "Senza l'intesa con Teheran non ci sarebbe alcun controllo sul programma nucleare iraniano" afferma il presidente Usa, sottolineando come ora siano stati posti limiti severi. "L'accordo sul nucleare e' per evitare che l'Iran abbia la bomba. Ma il dialogo deve andare avanti a tutto campo, nonostante le differenze. E speriamo che Teheran cominci a comportarsi diversamente nella regione, meno aggressiva e meno ostile. L'alternativa all'intesa con l'Iran è un aumento del rischio di una guerra e dei rischi per la nostra sicurezza nazionale". Il presidente - rende nota la Casa Bianca - nel corso di una telefonata ha ringraziato il leader del Cremlino, Vladimir Putin, per "il ruolo significativo giocato dalla Russia per il raggiungimento di una pietra miliare come l'accordo con l'Iran". 

"Sono critiche sbagliate" quelle che puntano il dito contro l'accordo sul nucleare iraniano per non arrivare ad eliminare interamente l'infrastruttura per l'arricchimento. Cosi' il presidente degli Stati Uniti Barack Obama risponde in un'intervista del New York Times. "Quello che abbiamo ottenuto - ha sottolineato Obama - e' tagliare ogni strada all'Iran verso lo sviluppo dell'atomica. "La ragione per cui siamo stati in grado di compattare la comunita' mondiale rispetto al regime di sanzioni piu' efficace mai applicato, che ha colpito l'economia iraniana al punto da portare l'Iran al tavolo dei negoziati, era che il mondo era d'accordo con noi che sarebbe stato un grande pericolo per la regione, per i nostri alleati, per il mondo, se l'Iran avesse posseduto l'atomica. Non avevamo quel tipo di consenso globale sulla nozione che l'Iran non possa avere alcun programma nucleare del tutto". Il presidente Usa ha quindi ribadito che "l'intero meccanismo" previsto dall'accordo "non e' basato su un meccanismo verificabile". 

L'intervista di Obama al New York Times (VIDEO)

 

"La Russia e' stata d'aiuto": cosi' il presidente Usa, Barack Obama, sul ruolo di Mosca al tavolo dei negoziati sul nucleare iraniano. "Devo essere onesto non ne ero sicuro considerate le differenze sull'Ucraina", ha detto Obama al Nyt, aggiungendo di essere "rimasto sorpreso da Putin"."Putin e il governo russo hanno in questo caso distinto gli ambiti in un modo che mi ha sorpreso", ha spiegato Obama, "e non avremmo raggiunto questo accordo se non fosse stato per la volonta' della Russia di rimanere con noi e con gli altri partner del 5+1 nell'insistere per un accordo solido". Obama si e' detto anche "incoraggiato" dal fatto che Putin lo abbia chiamato un paio di settimane fa iniziando la conversazione parlando della delicata situazione in Siria e del futuro del regime di Assad.

Dalla lettura dell'accordo sul nucleare iraniano emergono anche "assurdità": lo ha affermato Benyamin Netanyahu, riferendosi in particolare alla clausola che stabilisce un preavviso di 24 giorni per l'ispezione di alcuni siti. "E' come anticipare a spacciatori di droga che fra 24 giorni i loro laboratori saranno esaminati", ha osservato il premier in un intervento pubblico. Sul piano interno Israele deve ora lavorare alla coesione nazionale: "Su temi che riguardano l'esistenza stessa del Paese - ha detto - non ci sono più maggioranza e opposizione".

Ue, suo petrolio avrà impatto positivo su prezzi - La prospettiva di una levata delle sanzioni per l'Iran e l'arrivo sul mercato Ue del suo petrolio "avrà un impatto positivo sulla moderazione dei prezzi", anche se il costo del greggio "dipende dall'Opec e ha una gestione complessa". Lo ha spiegato il commissario europeo all'energia, Miguel Arias Canete, annunciando che "quando ci saranno le condizioni, la Commissione Ue rilancerà il dialogo sull'energia: la cooperazione con l'Iran è della massima importanza". "Dobbiamo ricordare - ha aggiunto il commissario europeo all'energia - che l'Ue è stato il principale esportatore nel Paese in passato e continuerà ad esserlo in futuro".

Da Apple a Boeing, big Usa guardano a nuovo mercato - L'accordo con l'Iran apre la strada a una nuova ondata di investimenti esteri e soprattutto riapre un importante mercato per le aziende americane, completamente tagliate fuori per decenni. Gia' dallo scoro anno i colossi americani hanno iniziato a esplorare il mercato: Apple - riporta il Wall Street Journal - ha avviato contatti con potenziali distributori iraniani per l'iPhone lo scorso anno, Boeing ha iniziato a vendere libretti delle istruzioni e cartine alla compagnia area iraniana nel 2014, in quella che e' stata la sua prima vendita nel paese in piu' di trenta anni. 'Stiamo rivedendo l'accordo e fino a quando il governo americano non ci dara' ulteriori indicazioni e' prematuro commentare'' afferma un portavoce di Boeing. General Electric ha gia' un'esposizione limitata. nell'ambito delle esenzioni alle sanzioni, la societa' distribuisce apparecchiature mediche. General Electric ''opera in linea con le norme che regolano le sanzioni. Rivedremo i dettagli dell'accordo e guarderemo al panorama in termini di regole che potrebbe aprirsi'' mette in evidenza General Electric. Dei circa 80 milioni di residenti in Iran, il 60% di coloro che sono under 30 conoscono gia' i marchi occidentali, soprattutto quelli americani. Internet e' infatti diffuso, con una penetrazione del 53% fra la popolazione, percentuale che sale al 77% a Teheran. Circa 11 milioni di iraniani hanno l'acceso a internet mobile   

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