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In Francia, non più modelle magre da morire

In Francia, non più modelle magre da morire

Il parlamento francese approva il divieto di sfilare alle modelle anoressiche

03 aprile 2015, 22:14

Chiara Rancati

ANSACheck

Isabelle Caro ritratta da Oliviero Toscani per una campagna contro l 'anoressia, in un 'immagine del 24 settembre 2007 ripresa a Roma. E ' morta a soli 28 anni, pesava solo 31 chili - RIPRODUZIONE RISERVATA

Isabelle Caro ritratta da Oliviero Toscani per una campagna contro l 'anoressia, in un 'immagine del  24 settembre 2007 ripresa a Roma. E ' morta a soli 28 anni, pesava solo 31 chili - RIPRODUZIONE RISERVATA
Isabelle Caro ritratta da Oliviero Toscani per una campagna contro l 'anoressia, in un 'immagine del 24 settembre 2007 ripresa a Roma. E ' morta a soli 28 anni, pesava solo 31 chili - RIPRODUZIONE RISERVATA

La Francia dice basta alle modelle-scheletro e all'esaltazione della magrezza eccessiva, in nome della difesa della salute fisica e psicologica di giovani e giovanissime. L'Assemblea nazionale ha approvato oggi un emendamento alla riforma del sistema sanitario che prevede il divieto per le agenzie di modelle di far sfilare in Francia ragazze troppo sottopeso. Ieri era arrivato il via libera a un altro emendamento, proposto come quello odierno dal deputato socialista Olivier Veran, che vieta "l'esaltazione della magrezza eccessiva", mirato soprattutto ad arginare la diffusione dei siti web pro-anoressia. Il governo plaude alla decisione, ma le agenzie di casting sono già sul piede di guerra. Il testo approvato oggi prevede che le agenzie siano obbligate a provare, con un certificato siglato da un medico del lavoro abilitato, che le ragazze che ingaggiano per defilée e servizi fotografici abbiano un indice di massa corporea (Bmi) superiore alla soglia di denutrizione, fissata a 18 dal ministero della Sanità francese. Per chi non rispettasse l'obbligo, è prevista una un'ammenda fino a 75 mila euro e fino a 6 mesi di prigione. "La Spagna l'ha già fatto, l'Italia l'ha già fatto, Israele ha preso delle misure, è il momento che anche la Francia faccia qualcosa", aveva spiegato il deputato, che è anche medico neurologo all'ospedale universitario di Grenoble, prima di presentare l'emendamento, ricordando che l'impatto di questo "messaggio che veicola la moda, in cui le donne devono essere magre a un livello patologico per poter sfilare, è molto forte". Il secondo emendamento prevede invece l'introduzione di un reato di "promozione della magrezza eccessiva", con lo scopo di vietare tutti quei siti internet detti 'pro-ana', che fanno l'apologia dell'anoressia, del rifiuto del cibo e del culto ossessivo del corpo magro.

"E' intollerabile che si possa fare apologia della denutrizione, e che si possa sfruttare a fini commerciali delle persone che si trovano in situazioni di pericolo per la loro salute", ha spiegato sempre Veran, ricordando che in Francia sono "tra 30 e 40 mila" le persone che soffrono di anoressia, in gran parte adolescenti. L'iniziativa aveva fin da subito raccolto il plauso del ministro della Sanità Marisol Touraine, che definisce "preoccupante" la diffusione dell'uso di modelle magrissime, sottolineando che anche le ragazze del mondo della moda "devono mangiare e prendersi cura della propria salute". Critiche invece le agenzie francesi di casting, secondo cui una misura simile presa da un singolo Paese avrà un impatto limitato, perché spingerà stilisti e riviste a rivolgersi ad agenzie straniere. "Il signor Varin, che non ci ha mai consultati, ucciderà le agenzie di moda francesi - commenta a Le Figaro il segretario generale del sindacato di settore, Isabelle Saint-Felix -. Sul tema è indispensabile un approccio europeo".

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