"Sono sorpresa di essere ancora viva", così Maria, uno dei quindici ostaggi di Amedy Coulibaly, nel supermercato kosher di Vincennes, a Parigi, all'uscita dall'ospedale Hotel-Dieu, ai giornalisti di Bfmtv-Rmc. "Abbiamo sentito un boom, poi abbiamo visto l'uomo con un giubbotto antiproiettile, due Kalachnikov in mano, un coltello e una pistola - spiega la donna -. E alla nostra destra c'erano due cadaveri, due clienti che sono morti fin dall'inizio. Non appena entrato ha sparato".
La donna ha raccontato che una cliente del negozio ha cercato di impossessarsi di una delle armi del terrorista, ma invano. "C'è una cliente che era dietro di noi, gli ha voluto prendere un'arma ma non è riuscita a sparare. Lui ha risposto sparandole in testa". Maria ricorda la donna agonizzante vicino a lei per una decina di minuti, fino a quando Coulibaly ha abbassato le serrande di ferro.
Il coraggio di un giovane impiegato del supermercato sembra aver facilitato il lavoro delle forze speciali del Raid. "Alla fine un giovane impiegato, che era con noi al piano terra - dice Maria - è riuscito a rientrare nell'ascensore e raggiungere il primo piano per prendere l'uscita di sicurezza. Aveva con se le chiavi delle serrande che ha dato alla polizia". Poi la donna racconta dell'assalto delle teste di cuoio. "Abbiamo aspettato 2-3 ore e poi abbiamo sentito tre detonazioni. Mi sono detta: 'ecco, ora ci ammazza tutti. Ci siamo nascosti sotto le casse. Quando la serranda si è alzata, è il momento in cui ho avuto più paura. Abbiamo sentito la polizia che diceva: "andate, andate, andate. Sono arrivati e hanno abbattuto il terrorista". "Sono troppo contenta di essere viva", dice Maria che ora vuole solo un po' di pace.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA