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Al Qaida, vita ostaggio Usa in Yemen appesa a un filo

Fallito blitz per liberarlo.Qaedista, Obama eviti di farne altri

(ANSA) - NEW YORK, 4 DIC - La vita di un giornalista americano, Luke Somers, 33 anni, rapito nello Yemen un anno fa e' appesa ad un filo: e' nelle mani di al Qaida e non dell'Isis - se puo' essere una consolazione - ma comunque rischia di essere ucciso da un giorno all'altro. Ad affermarlo e' lui stesso, in un video drammatico, carico di tensione e minacce, diffuso dal ramo yemenita-saudita del network del terrore: Obama, dice un comandante qaedista nel filmato, ha "tre giorni" di tempo per soddisfare le richieste del gruppo, "che egli conosce bene" e, soprattutto, deve evitare altre "azioni sconsiderate".
    Ossia deve evitare di autorizzare altri blitz per tentare di liberarlo. Sì perche' gli Usa, ha ammesso oggi l'ammiraglio John Kirby, portavoce del Pentagono, hanno tentato "di recente una operazione di soccorso per liberare alcuni ostaggi - tra cui Luke Somers - detenuti da al Qaida nella Penisola Arabica". "Alcuni ostaggi sono stati soccorsi, ma altri, tra cui Somers, non erano piu' li'", ha detto ancora Kirby, aggiungendo che i dettagli dell'operazione rimarranno "classificati". Alcuni giorni fa, tuttavia, il New York Times aveva gia' rivelato che otto ostaggi - sei yemeniti, un saudita e un etiope - tenuti in ostaggio da al Qaida in una grotta nello Yemen orientale erano stati liberati con un blitz condotto da Navy Seal e unita' dei reparti speciali dell'esercito yemenita.
    Uno degli obiettivi principali dell'operazione, aveva scritto il Nyt, era la liberazione di un giornalista americano, che invece non era piu' li', come non c'erano piu' anche cinque altri ostaggi, tra cui un britannico e un sudafricano, spostati dai rapitori due giorni prima del raid, secondo quanto hanno poi riferito gli ostaggi liberati. Di fatto, e' andata quasi come col blitz tentato a luglio in Siria dai Navy Seal e dalla Delta Force per liberare dalle mani dell'Isis i giornalisti americani Jems Foley e Steven Sotloff, che poi sono stati invece decapitati dai jihadisti dello Stato Islamico. In quel caso, per le teste di cuoio e' stato un buco nell'acqua totale, poiche' di ostaggi non ne hanno trovato, e quindi liberato, neanche uno. E di sicuro, i carcerieri di Somers ora sono piu' desiderosi di vendetta che mai, anche perche', secondo le fonti yemenite del Nyt, nell'operazione almeno sette qaedisti sono rimasti uccisi dai colpi sparati dai Navy Seal. (ANSA).
   

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