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Il Lago Bullicante, la rivincita della natura sulla città

Il Lago Bullicante, la rivincita della natura sulla città

28 novembre 2022, 12:37

Redazione ANSA

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Secondo le rilevazioni dell’Ispra (l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), dentro al perimetro dell’ex Snia sta avvenendo un fenomeno rarissimo: la rinaturazione spontanea di un’area urbana. La firma per l’allargamento del Monumento però non è ancora arrivata. La Regione ha chiesto nuovi esami. L’iter – si legge infatti in una lettera consegnata dal governatore alla popolazione – non può concludersi a causa di “pareri discordanti dei diversi soggetti preposti”. Questi soggetti però “non sono esplicitati”, afferma Baldacci, “l’unica ad aver presentato osservazioni contro il progetto per ora è la proprietà”. In attesa di chiarimenti i cittadini vivono nel dubbio. Dopo le dimissioni di Zingaretti infatti dai diretti interessati della Regione Lazio arrivano poche risposte, soprattutto dall’assessorato all’Ambiente e dalla stessa Presidenza. Intanto, il costruttore, l’estate scorsa, nell’area ancora di sua proprietà e, nonostante i vincoli paesaggisti ed archeologici, ha tagliato tantissimi alberi” come denunciato dal Forum. Tra questi anche specie protette come il Pino d’Aleppo. La polizia e le guardie forestali, chiamate dai cittadini, però non sono potute intervenire. La proprietà dice invece che "è stata fatta una pulizia su richiesta della Questura. Per questo non è stato concluso alcun procedimento" contro l'atto. Secondo il Forum, "questa motivazione è smentita dalla lettura da una nota stessa, diramata dal Commissariato di Porta Maggiore, con cui si chiedeva la pulizia per questioni di sicurezza di tutta altra zona, la striscia che separa il Parco delle Energie dalla scarpata alle spalle del lago. Quello che è emerso con chiarezza è che le operazioni per l’eliminazione della vegetazione su larga scala, condotte dalla Ponente ’78 nella primavera del 2021 erano abusive. Non risultò alcuna richiesta ne autorizzazione rilasciata dalla Sovrintendenza e dagli organi competenti ad intervenire con le ruspe alla rimozione del suolo e all’abbattimento di decine di alberi di alto fusto, stante il periodo di nidificazione dell'avifauna, né tanto meno a condurre attività di sbancamento e movimento terra, azioni condotte illegalmente sulle quali sono in corso procedimenti penali". 

"È dall’insediamento del sindaco Gualtieri  - sottolinenano sempre gli attivistile - che il Forum Parco delle Energie chiede un incontro con l’assessore Veloccia per conoscere le intenzioni della nuova amministrazione sul futuro del ex fabbrica (...) per un progetto strategico di riforestazione per potenziare la rete ecologica del territorio che andrebbe portato in Consiglio per l’approvazione e che invece giace nel cassetto. L'assessore dovrebbe inoltre fornire chiarimenti anche sullo stato dell’arte di altri importanti iter, la demanializzazione dell'intero specchio d'acqua e l'indagine per danno ambientale incardinata presso il Ministero dell'Ambiente a seguito delle devastazioni degli habitat effettuate dalla Ponente 1978 srl, società proprietaria dei terreni, sulla porzione di area oggetto dell’ampliamento.Questa interlocuzione l'Assessore in un anno di attività non l'ha mai concessa, così come la Giunta non ha dato risposta alla Deliberazione del Consiglio del Municipio V approvata all’unanimità il 27 ottobre che chiede i medesimi impegni. Mentre ci si batte con pareri tecnici e dati scientifici alla mano, per sbloccare in Regione il Decreto per l’allargamento del Monumento Naturale al restante 40% del ex SNIA, l’assessore Veloccia rompe il silenzio non per prendere posizione sull’estensione della tutela ambientale come se non riguardasse Roma Capitale, ma per informarci che invece un’istruttoria la stanno mandando effettivamente avanti nei suoi uffici, quella per il Permesso di Costruire richiesto da Pulcini. Sull’indicazione che i terreni siano risultati inquinati, ci si chiede con stupore quando sia stato possibile effettuare queste analisi, visto che quei cancelli nessuna istituzione li ha aperti per appurare il danno ambientale, e ora per attestare la presenza degli habitat protetti".

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