La tragica vicenda di Satnam Singh, il bracciante indiano abbandonato con il braccio amputato mentre lavorava nelle campagne dell'agropontino, accende di nuovo i riflettori sul lavoro nero in Italia. Sono tre milioni i lavoratori invisibili senza diritti ed "è ora di dire basta", avverte il segretario della Cgil, Maurizio Landini, alla manifestazione nazionale indetta dal sindacato a Latina contro il caporalato. Il governo, che all'indomani del raccapricciante incidente ha potenziato le ispezioni, è pronto a fare un altro passo: la ministra del Lavoro Marina Calderone incontrerà le parti sociali la prossima settimana per accelerare sull'attuazione della patente a punti che penalizzerà le imprese non rispettose delle regole. Per ora vale nel settore edile, ma l'intenzione è di estenderla ad altri. La ministra, però, invita anche a guardare ai numeri complessivi del lavoro: rispetto al numero di occupati, spiega, gli incidenti mortali sono "ai livelli più bassi di sempre". Parole che scatenano l'opposizione, da Pd ad Avs, che la accusa di "vivere sulla luna".
La manifestazione di Latina è per Landini l'occasione per aprire una "vertenza permanente per sconfiggere caporalato e sfruttamento". Le persone "costrette a lavorare in nero in Italia "sono 3 milioni. Stiamo discutendo di tutti i settori e di tutto il Paese, non solo dell'agricoltura. E' ora di dire basta, è ora che i governi, le istituzioni ad ogni livello, tutti smettano di fare gli struzzi e di cancellare quelle leggi balorde che in questi anni hanno favorito questo sistema", ha detto Landini, convinto che "il numero degli ispettori è bassissimo. Possono controllare un'azienda ogni 16 anni", e i numeri annunciati da Giorgia Meloni (1.600 ispettori in più) "sono tre anni che girano, non sono sufficienti perché in questi anni hanno continuato a tagliare".
La Cgil vuole partire da "ciò che oggi favorisce il lavoro in nero", ovvero "la legge Bossi-Fini. Solo il 20% di chi viene qui a lavorare ha il permesso di soggiorno: il restante 80% è clandestino. Questa legge va cancellata", spiega Landini. E chiede che nella legge contro il caporalato sia inserito "l'indice di coerenza", perché "non può essere che un'azienda che produce tantissimo abbia solamente 3/4 lavoratori sotto contratto". Anche il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha preso parte alla manifestazione Cgil - presenti anche diversi esponenti del Pd - e ha rilanciato la proposta di istituzione dell'omicidio sul lavoro.
Dal Forum di Vespa a Manduria la ministra Calderone torna sul tema e annuncia che mercoledì prossimo vedrà i sindacati per presentare la bozza del decreto attuativo della patente a punti per le imprese, un provvedimento che entrerà in vigore ad ottobre e che potrebbe essere esteso dall'edilizia ad altri settori. Calderone spiega che l'emergenza delle vittime sul lavoro c'è, e da tantissimi anni, ma "quando commentiamo i numeri, bisogna guardare a come sta crescendo il mercato del lavoro e rispetto al numero degli infortuni mortali degli anni scorsi, anche pre-pandemici, oggi siamo ai livelli più bassi di sempre soprattutto se rapportati al numero di occupati che abbiamo". Parole di chi "vive in un altro mondo" per Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro.
La ministra ricorda anche i numeri preoccupanti delle irregolarità riscontrate nel settore agricolo dopo il blitz degli ispettori scattato qualche giorno fa: "Sulle 310 aziende agricole che sono state ispezionate, sono state rilevate irregolarità per il 66%", che vanno da inadempienze sul fronte della sicurezza sul lavoro a mancati adempimenti amministrativi, fino allo sfruttamento nei casi più gravi. Una situazione che va affrontata attraverso "sinergie" tra i soggetti competenti, tra cui il commissario al caporalato che interviene a raccordo di tutte le amministrazioni.
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