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De Luca: 'Il Governo genera caos, meglio che vada a casa'

Il presidente della Campania De Luca: 'Non è possibile collaborare con ministri come Spadafora e Di Maio'

   "Fatti salvi 3-4 ministri non è un governo. Anziché andare allo sbaraglio sarebbe meglio avere un Governo che non produca il caos che è stato prodotto in Italia. In queste condizioni meglio mandare a casa il Governo". Così il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, in diretta Fb.
    "Se bisogna stare al governo con questi personaggi sarebbe meglio mandare a casa questo governo - aggiunge - perchè non è tollerabile, ho detto a qualche esponente del Pd, alcun rapporto di collaborazione con ministri come Spadafora che ha raccontato bestialità o con il signore di cui ho fatto il nome (Luigi Di Maio, ndr) che ho sfidato ad un dibattitto pubblico già anni fa e rinnovo l'invito in diretta tv sperando che non faccia il coniglio come ha fatto nei 3-4 anni precedenti". E sempre a proposito di Luigi Di Maio e delle sue dichiarazioni sulla Campania dichiara: "Di Maio era quello che ha criticato la nostra scelta degli ospedali modulari perché secondo lui si sprecava denaro pubblico. E' uno degli esponenti di Governo che avrebbe dovuto impegnarsi per fare arrivare il personale medico. Voleva continuare a tenere il commissario in Campania, così avremmo fatto la fine peggio della Calabria. E parla, parla. Mi voglio fermare perché il solo nome di questo soggetto mi procura reazioni di istinto che vorrei controllare almeno per le prossime ore".

Poco prima della decisione del governo di rendere la Campania, insieme alla Toscana, zona rossa, De Luca aveva detto: "Prenderemo provvedimenti rigorosi sul Lungomare di Napoli, le strade della movida, dovunque andremo avanti senza guardare in faccia nessuno. Se il Governo assumerà misure di rigore dico meglio tardi che mai". "Noi eravamo per chiudere tutto ad ottobre, per un mese, per avere una operazione di fermo del contagio e che ci avrebbe fatto stare tranquilli a Natale. Da sempre abbiamo avuto una linea di rigore più degli altri, da soli. Il Governo ha fatto un'altra scelta, ha deciso di fare iniziative progressive, di prendere provvedimenti sminuzzati, facendo la scelta della cosiddetta risposta proporzionale, più aumenta contagio più prendiamo provvedimenti. Una scelta totalmente sbagliata, perché il contagio non aumenta in modo lineare, ma esponenziale", sottolinea De Luca. "Questa scelta del Governo - aggiunge - ha fatto perdere due mesi preziosi, nel corso dei quali abbiamo avuto un incremento drammatico di contagi e decessi". Definisce una "scelta scriteriata la divisione in zone dell'Italia". E torna a parlare della scuola: "Hanno deciso che bisognava tenerle aperte. Ricordate le dichiarazioni della Azzolina supportate dal presidente del Consiglio. Ora hanno fatto ciò che noi abbiamo fatto un mese fa e nessuno ha chiesto scusa".

 

E il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ribatte in una nota: 'Sembra che ieri in conferenza Stato-Regioni il Presidente De Luca abbia improvvisato una sceneggiata napoletana rifiutando ogni tipo di aiuto del governo, dai militari al supporto di medici e ospedali fino alla protezione civile. Sembra che per lui in Campania vada tutto bene e che non ci sia bisogno di aiuti. In Campania c'è chi muore da solo accasciato nei bagni degli ospedali o chi viene persino curato in auto. Non so se il presidente De Luca stia nascondendo qualcosa, ma di certo non serviva attendere i dati per dichiarare la massima allerta in Campania viste le scene di questi giorni nei pronto soccorso. Il problema è che a pagare i suoi errori non è lui in persona, ma sono i campani, tra l'altro è la mia terra, la mia gente. Questo il governo non può permetterlo". 

 

Positivo invece il commento del segretario del Pd e presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti che a 'Oggi è un altro giorno su Rai 1' osserva: "Da collega a collega dico che Vincenzo De Luca, un merito l'ha avuto: ha lanciato l'allarme per primo in questa seconda ondata. Fino a venti giorni fa c'era una narrazione sbagliata della situazione, io ho litigato e sono stato insultato perché ho vietato il pubblico agli internazionali di tennis. Quando chiedevamo prudenza sembravamo matti". 

   

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