Fideuram - Intesa Sanpaolo Private
Banking ha chiuso i primi nove mesi dell'anno con un utile netto
consolidato di 623 milioni, in contenuta flessione (-5%)
rispetto ai primi
nove mesi del 2019 principalmente a seguito di un "aumento delle
rettifiche di valore nette su crediti
e delle imposte sul reddito". Lo rende noto Fideuram.
Alla fine di settembre 2020 le masse amministrate dal gruppo
Fideuram ammontano a 243,8 miliardi, in aumento di 1,1 miliardi
rispetto al 31 dicembre 2019, raggiungendo il livello più alto
mai registrato. La raccolta netta totale ammonta a 8,2 miliardi
( +11%), le commissioni nette sono 1.260 milioni (-1%) ed i
costi operativi pari a 443 milioni, in (-1%). Solidità
patrimoniale molto al di sopra dei requisiti normativi, con un
Common Equity Tier1 ratio che sale al 28,3%.
"Abbiamo affrontato i primi nove mesi dell'anno in un
contesto di emergenza sanitaria senza precedenti", afferma
Tommaso Corcos, amministratore delegato e direttore generale di
Fideuram. "L'incertezza socioeconomica - aggiunge - che ne è
derivata ha spinto le famiglie italiane a una più marcata
propensione al risparmio. I risultati di questi primi nove mesi
del 2020 confermano il valore del nostro lavoro: il totale delle
masse
amministrate ha superato i 243 miliardi di euro e la raccolta
netta si è attestata a 8,2 miliardi di euro. Sono numeri
straordinari che dimostrano, ancora una volta, come il nostro
modello di servizio sia particolarmente valido e apprezzato dai
clienti".
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