Il valore medio delle case è
destinato a subire un calo generalizzato, seppure "modesto", nel
Regno Unito nel 2019 nel caso di una Brexit 'no deal', ossia di
un divorzio traumatico dall'Ue senz'accordo negoziale con
Bruxelles. Lo prevede Howard Archer, chief economic adviser
dell'EY ITEM Club, sulla base di un'analisi aggiornata ripresa
oggi dalla Bbc del mercato immobiliare britannico: lucroso
pilastro dell'economia nazionale e da anni autentica gallina
dalla uova d'oro per i proprietari soprattutto a Londra.
Secondo l'analisi, laddove viceversa il negoziato con i 27
sfociasse in un'intesa sarebbe prevedibile un rimbalzo positivo
quasi immediato attorno al 2% del valore degli immobili.
Gli allarmi sui segnali di rallentamento in questo settore si
rincorrono da tempo sull'isola. Stando agli ultimi dati diffusi
da Halifax Bank, leader nazionale nella concessione di mutui,
negli ultimi 12 mesi la crescita media dei prezzi delle case si
è fermata nel Paese all'1,5%, il livello più basso dal marzo
2013 malgrado un recupero fra settembre e ottobre. Mentre altre
fonti indicano specificamente per Londra un calo su base annua
dello 0,7%, con frenate più rilevanti per gli immobili di lusso
in alcune aree della capitale e non senza il timore di
un'accelerazione graduale del fenomeno nell'eventualità di un
impatto hard della Brexit: fino alla prospettiva di medio
termine d'una "esplosione della bolla" e di crolli veri.
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