Secondo dati riportati al tavolo
di crisi della Città metropolitana di Firenze, il settore della
pelletteria ha continuato a contrarsi nel distretto di Scandicci
- il primo in Europa e tra i primi al mondo per la pelletteria
di lusso - fino ad arrivare ad un calo dell'export di -17,8% nel
2024 mentre sono state avviate procedure di cassa integrazione
per circa 4.000 lavoratori, soprattutto giovani e donne, nella
provincia. Le aziende sono scese dalle 2.470 di fine 2023 alle
2.358 del 2024, sono 112 le aziende chiuse nel settore della
pelletteria solo a Firenze e nel territorio più prossimo al
capoluogo.
"Ristrutturazione della filiera, formazione anche per gli
imprenditori, innovazione e linea dura contro l'illegalità",
sono tra gli obiettivi emersi al tavolo dove hanno partecipato i
rappresentanti del settore, la sindaca Sara Funaro, il
governatore Eugenio Giani e Claudia Sereni sindaca di Scandicci,
consigliera delegata al Lavoro per la Città Metropolitana.
Dall'incontro è emersa un'unità di visione e di intenti per
"salvare le imprese e i posti di lavoro, tutelare e promuovere
il saper fare, mettere a punto nuovi prodotti, investire sulle
certificazioni e sulla formazione", inoltre si lavora "per una
nuova filiera, che non può e non deve lasciare margini alle
forme di illegalità".
"Stiamo lavorando intensamente come istituzioni tenendo
insieme il livello ministeriale, con i nostri deputati, quelli
regionale, metropolitano e locale - spiega Sara Funaro - per
trattare con la dovuta serietà e approfondimento il tema della
crisi del settore moda che pesa in Toscana tantissimo in termini
di aziende e di lavoratori".
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