Le nuove tecnologie, in primo luogo
l'intelligenza artificiale, devono essere utilizzate dalle pmi
come una "cassetta degli attrezzi", superando la "paura"
dell'innovazione. Lo ha detto Valentino Valentini, viceministro
delle Imprese e del Made in Italy, aprendo a Torino il seminario
"Boosting Sme digitalisation for local development" organizzato
dall'Ocse, ministero delle Imprese e del Made in Italy e dal
centro di competenze Cim4.0 del capoluogo piemontese.
Valentini è presidente della Digital for SmEs Global
Initiative (D4Sme), un'iniziativa internazionale
pubblico-privata nata nel 2019 in seno all'Ocse con l'obiettivo
di promuovere la digitalizzazione delle pmi a livello globale.
Al D4Sme partecipano i rappresentanti dei governi, le
associazioni di categoria delle pmi, le grandi multinazionali
del digitale, diverse pmi innovative nonché università e centri
di ricerca.
Oggi "ci troviamo in un momento critico - ha detto Valentini
- in cui le tecnologie stanno rimodellando il panorama
imprenditoriale e rivoluzionando i processi aziendali. Stiamo
effettuando una transizione da un sistema economico basato sul
prodotto a un'economia di processo, in cui è fondamentale il
controllo e la gestione del dato" e "in questo panorama in
rapida evoluzione, le competenze digitali e l'abilità di
sfruttare le nuove tecnologie nei processi produttivi sono
indispensabili e vitali per le pmi". Per far questo, la strada è
dar vita a un'alleanza tra grandi e piccole imprese: le pmi
devono "integrarsi con le grandi per accedere a capacità
avanzate di analisi dei dati e partecipare a catene del valore",
sfruttando la propria "flessibilità", che consente di "fare
quello che altri non sono in grado di fare".
In questo contesto, è fondamentale - e questo è l'impegno del
governo italiano - "superare la paura della tecnologia.
L'intelligenza artificiale deve portare a una democratizzazione
dell'economia non a una polarizzazione" ha concluso Valentini.
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