(di Massimo Ricci)
La crisi dell'automotive è senza
freni in Europa. Stellantis ha comunicato la richiesta di cig
dal 16 al 22 dicembre per le linee produttive dei motori Gse e
V6 a Termoli. Una misura necessaria, viene spiegato dal
costruttore, per adeguare la produzione alle temporanee
sospensioni produttive dei modelli negli impianti di Pomigliano
e di Cassino.
Intanto, il mancato decollo della mobilità elettrica nel
Vecchio Continente porta la Ford ad annunciare il taglio di
4.000 posti di lavoro entro il 2027. Le riduzioni riguarderanno
in particolare Gran Bretagna e Germania. "Quello che manca in
Europa e in Germania è un'agenda politica chiara per far
avanzare la e-mobility", spiega John Lawler, il chief financial
officer di Ford, chiedendo incentivi per le auto elettriche e
una maggiore flessibilità nei target di emissioni di C02.
Venti di crisi anche in Germania, dove il sindacato dei
metalmeccanici IG Metall ed il consiglio di fabbrica di
Volkswagen si dicono pronti ad accettare una riduzione degli
stipendi per tagliare i costi senza ricorrere alla chiusura
degli impianti e ai licenziamenti. Il piano, presentato al
management alla vigilia del nuovo round di contrattazione
ridurrebbe i costi del lavoro di circa 1,5 miliardi di euro,
dichiara il responsabile distrettuale dell'IG Metall, Thorsten
Gröger. Nelle scorse settimane il consiglio di fabbrica aveva
reso noto che l'azienda è pronta a chiudere almeno tre impianti
in Germania, a causa dei risparmi indispensabili ad affrontare
la crisi del settore che sta colpendo il gruppo.
Tornando a Stellantis l'azienda afferma di essere
"determinata a garantire la continuità" degli impianti e delle
attività "in questo momento complicato", ma intanto momenti di
tensione si sono registrati fuori dallo stabilimento di
Piedimonte San Germano, a Cassino, dove da lunedì è in corso lo
sciopero dei 32 lavoratori della De Vizia contro la procedura di
licenziamento collettivo. La de Vizia si occupa delle pulizia
industriali nell'impianto.
Il ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, continua a
seguire da vicino gli sviluppi della crisi del comparto e
annuncia di aver chiesto al gruppo italo-francese "di presentare
entro il 16 dicembre un Piano Italia convincente e sostenibile".
"Deve precisare - spiega - quante risorse intende destinare al
nostro paese e come intende sviluppare i contratti di sviluppo,
garantendo una 'significativa tutela occupazionale' dando
certezza sui tempi attuativi della Giga Factory di Termoli".
"Noi abbiamo la proposta per cambiare la politica delle auto in
Europa - afferma sempre Urso - e verrà presentata al Consiglio
Ue sulla competitività del 28 novembre". Il problema dell'auto
deve essere affrontato e risolto a livello europeo, ammonisce.
Intanto Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim Cisl,
avverte che "dopo l'incontro avuto giovedì scorso al Mimit,
riteniamo che non sia più rinviabile la necessità di avere un
tavolo presso la Presidenza del Consiglio".
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